#iorestoacasa s’e’fatta strada e cosi’ #larteresiste attraverso ls quale la cultura continua a mostrarsi, raccontarsi anche se in modo diverso, sfruttando soprattutto i social network. Le nuove disposizioni governative saranno rinnovate e modificate alla scadenza del 3 aprile ma le proposte culturali sul web (preventivato che ancora non si potra’uscire permanendo la pericolosita’del virus), Francesca Boccaletto sul Bo live, il giornale web dell’ateneo di Padova, ha dedicato un testo alla cultura che non di ferma, neppure nel triste e non breve periodo di coronavirus. La bellezza dell’arte può aiutare moltissimo in un periodo come questo e sono tanti i musei che si stanno muovendo, in particolare sui Instagram, per raccontare capolavori, progetti e mission a distanza. Dalla collezione Guggenheim e l’archivio storico della Biennale a Venezia agli Uffizi e Palazzo Strozzi a Firenze, passando per il Parco archeologico di Pompei, fino ai due minuti d’arte al giorno proposti dal Mambo di Bologna. L’arte ci raggiunge, arriva direttamente a casa nostra, sul nostro smartphone, permettendoci di fare una scorpacciata di cultura restando comodamente seduti sul divano. La Guggenheim di Venezia offre presentazioni virtuali su Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn. A raccontare la vita di Peggy e alcuni capolavori della collezione ci pensano lo staff e i tirocinanti del museo, attraverso la creazione di immagini sempre originali, art quiz, brevi approfondimenti su aspetti meno noti delle opere esposte e relativi alla mostra temporanea Migrating Objects. “Voi scegliete un’opera, noi ve la raccontiamo”: l’iniziativa su Instagram è stata inaugurata da La donna luna di Jackson Pollock, 1942, e Jamais di Clyfford Still, 1944, per poi continuare con La vestizione della sposa di Max Ernst e Paesaggio con macchie rosse, No.2 di Vasily Kandinsky. Ed è solo l’inizio. Anche la Fondazione Musei Civici di Venezia svela “ogni giorno una storia, un gioco, un’opera, non per consolazione ma perché l’arte è vita e la vita è, anche, arte”. Lo fa sui social e attraverso la sua puntuale newsletter. La Biennale risponde e mette a disposizione sul sito e sui social i tesori dell’Archivio storico e le attività virtuali educational per studenti. La Casa dei Tre Oci, spazio veneziano dedicato alla fotografia, regala pillole video per raccontare la mostra appena inaugurata (ma chiusa fino al 3 aprile a causa dell’emergenza coronavirus), la più ampia retrospettiva realizzata in Italia dedicata al fotografo francese, Jacques Henri Lartigue, dal titolo L’invenzione della felicità. Un’emozione di cui, oggi, avremmo un gran bisogno. Il Cam – Centro musei di ateneo, dell’Università di Padova, si mostra a suo agio sui social e svela tante storie dalle collezioni centenarie dell’università, da Palazzo Cavalli al Museo dell’educazione, dal Museo botanico al Museo di storia della fisica. Il Musme, Museo di storia della medicina di Padova, organizza visite guidate in diretta Instagram con un’esperienza interattiva per gruppi e per tutte le scolaresche che non vogliono rinunciare alla tanto attesa, ma ormai annullata, gita di classe.
Due minuti d’arte social per il Mambo, Museo d’arte moderna di Bologna: ogni giorno, dal martedì alla domenica, alle 15, viene pubblicato un nuovo contributo video su Instagram per dar vita a un inedito confronto tra curatori, artisti, mediatori culturali. A Milano, la Pinacoteca di Brera propone Voci dal museo, myBrera, che rende visibile il lavoro di tutto lo staff attraverso la scelta di un’opera, un oggetto, un luogo da condividere online. Gli Uffizi di Firenze hanno lanciato l’iniziativa Uffizi Decameron, su Instagram e Facebook, “un’opera al giorno raccontata da chi lavora dentro i nostri musei, i più belli del mondo”. Sempre a Firenze, Palazzo Strozzi propone In contatto, un progetto online che parte dal sito per collegarsi ai social, “una piattaforma di testi, immagini, video, storie e approfondimenti […] con la volontà di stimolare a distanza una riflessione attraverso il linguaggio che noi conosciamo meglio: quello dell’arte”.
A Roma, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea si affida a Google Arts & Culture per proporre un tour virtuale, e sfruttano i social per raccontare le proprie opere anche le Gallerie nazionali Barberini Corsini. Il Maxxi, museo nazionale delle arti del XX secolo, invita tutti nel suo “condominio del contemporaneo”. Stessi obiettivi annunciati e stessa volontà di continuare a offrire bellezza, anche se solo virtualmente, per il Parco archeologico di Pompei e la Galleria Borghese di Roma e molti altri che, piano piano, stanno aderendo alla campagna #iorestoacasa. Da segnalare il 13 marzo la maratona streaming L’Italia chiamò, una iniziativa di raccolta fondi per la Protezione Civile, trasmessa in diretta dal canale Youtube del Mibact.La finalita’ punta a discutere sulle nuive sfide del dopo coronavirus. (ph coll.Guggenheim/ paesaggio Kandisky).

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