Oltre 500 nuovi assunti al mese per gli impianti di climatizzazione in Italia nell’ultimo anno con un trend che risente sempre di più delle ondate di caldo torrido africano che investono la Penisola. A guidare la classifica delle città in cui l’aumento di assunzioni nel settore è stata maggiore nell’ultimo quinquennio è Vicenza, con il 31,9%. E’ quanto emerge da un’analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati della Camera di commercio di Milano Lodi e Monza sul boom dei sistemi di raffrescamento per case e uffici in relazione al picco di afa in Italia in particolare nelle città che, fra palazzi e asfalto, sono fra le più esposte alle bolle di calore. Le altre città in cui – secondo la ricerca – gli addetti del settore dei condizionatori sono cresciuti maggiormente sono Roma (18,3%), Bologna (14%), Milano (13,3%) e Napoli (10,7%). A livello nazionale 9 occupati 10 sono stati assunti negli ultimi dodici mesi. I cambiamenti climatici – sottolinea Uecoop – non stanno modificando solo l’ambiente esterno, ma anche quello interno dove ormai i sistemi di raffrescamento sono una costante di case e uffici. Una situazione che aumenta però il rischio di pericolosi sbalzi termici con raffreddori, tracheiti e influenze fuori stagione – avverte Uecoop – per questo nell’uso dei condizionatori è necessario adottare alcune precauzioni: mantenere un differenziale di temperature di circa 7 gradi fra esterno e interno secondo le indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), posizionare gli impianti in punti strategici della casa o dell’ufficio in modo da rinfrescare senza soffiare direttamente aria fredda sulle persone, durante le ore di sonno cercare di limitare l’uso del condizionatore perché aumenta il rischio di malanni respiratori dovuti a colpi di freddo, tenere puliti i filtri per garantire una buona qualità dell’aria. Con l’arrivo di ondate di caldo torrido sempre più frequenti – sottolinea Uecoop – stanno cambiando anche i protocolli di assistenza ai più deboli, in particolare gli anziani, con maggiore attenzione alle temperature interne degli ambienti, a una maggiore idratazione e a una gestione ragionata dell’abbigliamento in funzione anti calore e contro gli sbalzi termici nei locali climatizzati. Gli anziani sono fra i più esposti a malanni e malori, soprattutto chi vive solo o è a basso reddito afferma Uecoop su dati Dipartimento della Protezione Civile per la prevenzione ondate di calore. In un paese come l’Italia dove ci sono 9 milioni di anziani con oltre 75 anni e bambini fino a 36 mesi di età che sono fra i più esposti a malanni e malori – conclude Uecoop – diventa strategico potenziare la collaborazione fra welfare pubblico e privato per migliorare l’assistenza e rendere più efficiente l’uso delle risorse economiche e professionali, grazie anche all’importante lavoro svolto dalle cooperative che assistono sette milioni di famiglie italiane. (foto arch.)