Casa dei Carraresi di Treviso, durante la mostra dedicata al Giappone, accoglie la prima retrospettiva trevigiana dell’artista Renzo Cristiano Carli. La mostra intitolata “Trame d’incanto” è prodotta da ARTIKA, in partnership con Fondazione Cassamarca e a cura di Daniel Buso. Carli, nato nel 1931 a Venezia, è un artista figlio dell’Accademia di Belle Arti della sua città, dove ha intrapreso la propria carriera creativa accanto a grandi interpreti della pittura veneta del ‘900 come Bruno Saetti. Da un punto di vista stilistico è particolarmente difficile “inquadrare” la sua maniera, dal momento che si tratta di un artista poliedrico che ha accolto diversi generi e tecniche nel corso della sua lunga attività.
La sua ultima produzione l’ha visto impegnato nelle cosiddette trame, assemblaggi di fili o brandelli di tessuto che disposti sul supporto danno vita ad immagini di grande suggestione.
La mostra accoglie una selezione di queste opere originali a cui vengono accostati dei brevi componimenti poetici sul genere del tanka. Quest’ultimo è una forma lirica giapponese molto antica (precedente al celebre haiku) che ha iniziato a svilupparsi nel paese del Sol Levante a partire dal VIII secolo. Il tanka, anticamente come oggi, è usato come veicolo di messaggi amorosi o scambi di pensieri. Ispirandosi a questo genere l’artista Carli ha prodotto decine di poesie brevi nel corso della sua vita. La filosofia zen è ciò che l’ha da sempre ispirato in connessione empatica con la spiritualità buddhista nella sua declinazione giapponese.
Così scrisse l’artista a proposito della filosofia nipponica: “Lo Zen è come il profumo, un respiro profondo, una rivelazione, uno spirito che ondeggia qua e là. Un amore nascosto che si fa conoscere solo da chi lo sa scoprire. Lo Zen è silenzio, è ascolto spirituale dell’essere finalizzato a raggiungere l’impalpabile illuminazione”. La mostra è un’occasione per ammirare le opere di questo artista capace di fondere la vocazione alla sperimentazione materica, tipica degli artisti italiani del secondo Novecento, con la dottrina filosofica più diffusa in Estremo Oriente. Al piano superiore vi sono i versi di due tra i più grandi poeti giapponesi, Matsuo Basho (1644 – 1694) e Kobayashi Issa (1763 – 1827). Al piano terra le tele e le poesie Zen di Renzo Cristiano Carli.Quante dolci voci muoiono dei nostri cari. Nel crepuscolo d’autunno il silenzio è rotto come sasso nello stagno, nel giardino dei ricordi mi sento solo. La mostra è ad ingresso gratuito. Info mail: mostre@artikaeventi.com
web: www.artika.it