La nona edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival il primo in Europa interamente concepito, organizzato e gestito da un’università, e’ in corso fino al 23 marzo, all’Auditorium Santa Margherita di Venezia. I 30 cortometraggi del Concorso Internazionale, dedicato agli studenti delle scuole di cinema e delle università di tutto il mondo, sono affiancati da una serie di programmi speciali, workshop e masterclass di altrettanto interesse. Il Festival, realizzato con la collaborazione della Fondazione di Venezia, con il supporto della Fondazione Levi e dell’hotel NH Venezia Rio Novo e con la partnership di M9 – Museo del Novecento, mantiene fede alla sua mission di manifestazione pensata dai giovani per i giovani: sono loro i protagonisti di questa grande festa. Federica Ferrarin sul magazinews di CF ha scritto che lo “Short” è concepito come momento professionalmente formativo per gli studenti volontari di Ca’ Foscari (oltre 200) coinvolti in tutte le fasi della realizzazione del festival con il coordinamento del direttore artistico. Il Ca’ Foscari Short Film Festival giunge alla nona edizione – ha spiegato Flavio Gregori, Prorettore alle Attività e Rapporti Culturali – e dietro c’e’ una mole di lavoro. E’ un programma di assoluto rilievo nazionale e internazionale con ospiti di grande prestigio. Questo e’ l’unico festival ideato e organizzato direttamente da una universita’ e di questo siamo orgogliosi. Il festival si avvale anche della presenza del Master in Fine Arts and Filmaking di Ca’ Foscari che rafforza le attività didattiche e scientifiche in questo ambito di studi”. “Quest’anno abbiamo potuto fare una grandissima selezione – ha dichiarato Roberta Novielli, Direttrice del Festival – e il livello dei corti è molto alto qualitativamente poiché sono stati ben 3400 i corti arrivati da 114 paesi. Il tema che si è rivelato dominante è stato quello dei migranti, una problematica che ha attraversato tutto il concorso internazionale”. I 30 cortometraggi del Concorso sono stati selezionati tra i migliori lavori prodotti nell’ultimo anno nelle scuole di cinema di tutto il mondo, arrivando a rappresentare ben 23 paesi differenti, dal Brasile all’India, dagli Stati Uniti alla Malaysia, passando naturalmente per l’Italia. Erano stati oltre 3.400 i corti inviati provenienti da 114 paesi. Nonostante una provenienza così eterogenea e’emerso un tema forte e attualissimo che lega molte delle opere in gara, quello dell’immigrazione, intesa in tutte le sue forme – fisiche e psicologiche – e a tutte le latitudini. E non poteva che essere l’Italia al centro di una simile problematica, come dimostrano due dei tre italiani in concorso: Rosso, su un pescatore che trova il cadavere di un migrante in mare, e Nooh sul difficile impatto di un bambino africano con la sua nuova realtà. Lo spagnolo Clandestine è ancora più duro e diretto, mettendo in scena l’ambigua figura di uno scafista, vittima e carnefice allo stesso tempo. Con Raheel ci si sposta invece sul confine tra Iran e Afghanistan, insieme a una donna alla ricerca del marito. Altri preferiscono trattare la figura del migrante una volta che si è già inserito nel paese che lo ‘ospita’, è il caso di due corti, entrambi polacchi: Saszka, storia di una donna che si sposa per ottenere il passaporto e cerca di ricostruirsi una vita e People Talk, una favola allegorica che vede protagonisti dei bambini rom in un contesto xenofobo. Non mancano comunque film dai toni più leggeri come l’indiano Dhachka, o altri più smaccatamente di genere, con un particolare riguardo per il thriller, come nel cinese The Intruder e per l’animazione, come il francese Stuck in the Middle mentre il terzo italiano in gara, Così in terra di Pier Lorenzo Pisano, tratta con delicatezza e realismo le vite dei sopravvissuti al terremoto della zona di Amatrice.
Ad assegnare il Grand Prix e la Menzione speciale Volumina una giuria internazionale composta da: Teresa Cavina, storica programmatrice del Festival di Locarno prima e della Festa di Roma poi, che ha portato l’Abu Dhabi Film Festival a diventare l’evento cinematografico di riferimento per tutta l’area del Medio Oriente; Ayat Najafi regista iraniano trapiantato a Berlino, autore di apprezzati documentari presentati in molti festival internazionali come Football Undercover (2008) – miglior documentario alla Berlinale – e No Land’s Song (2014) il cui cinema dialoga a distanza con il proprio paese d’origine, affrontandone le ferite non ancora rimarginate del presente e del recente passato; l’animatore estone Ülo Pikkov, produttore, regista e docente universitario, che ha collaborato con i più importanti studi d’animazione del suo paese. Particolarmente apprezzati sono i lavori sperimentali realizzati con la tecnica della stop-motion, con i quali ha girato i maggiori festival mondiali di settore. Ad accompagnare il Concorso pure programmi speciali, omaggi e masterclass di prestigio, a cominciare da uno dei registi francesi più importanti degli ultimi decenni, Patrice Leconte. Prestigiosa è anche la presenza di uno dei più influenti animatori sperimentali europei, l’italiano Leonardo Carrano che presenta le sue opere e sarà protagonista di una preziosa masterclass. Lo Short è inoltre lieto di lanciare anche in Italia uno degli astri nascenti del cinema indiano, Maaria Sayed, con la proiezione di due suoi cortometraggi per un cinema che pone particolare attenzione allo sguardo femminile e alla posizione problematica della donna all’interno della società indiana. All’insegna dell’eterogeneità e della commistione fra media è l’omaggio a una delle saghe videoludiche più famose degli ultimi due decenni, Assassin’s Creed, del quale sono presentati tre cortometraggi live-action e una serie di trailer di lancio dei videogiochi. Obiettivo puntato poi su una selezione di opere del World Film Fair, nuovissima iniziativa che mescola le logiche dei festival a quelle della distribuzione per creare un network internazionale in grado di promuovere talenti emergenti. Giovani lo sono anche gli studenti della scuola di cinema di Babelsberg, la più antica di Germania. Fiore all’occhiello della scuola è il suo dipartimento di animazione, dal quale provengono le cinque opere proposte. Sempre all’insegna del cinema prodotto nelle scuole sono i programmi dedicati ai corti realizzati dagli studenti del Master in Fine Arts and Filmmaking di Ca’ Foscari e ai progetti video realizzati dagli studenti della Venice International University.
Tornano poi gli appuntamenti ormai diventati irrinunciabili e che sono parte integrante dell’anima dello Short: quello con la video-arte italiana è intitolato Lo sguardo sospeso a cura di Elisabetta Di Sopra quest’anno mette a confronto il corpo femminile con quello maschile. Per il consueto viaggio nel tempo alla scoperta del cinema delle origini e’ tempo 0di C’era una volta il 3D, curato da Carlo Montanaro un focus sul cinema di W.Starewicz, pioniere dell’animazione tridimensionale, con esperimenti che partono già dagli anni Dieci. Ci si sposta poi in Estremo Oriente, per scoprire con lo speciale East Asia Now le ultime tendenze delle cinematografie orientali. Tornano infine il VideoConcorso Pasinetti.Per quanto riguarda i concorsi collaterali, giunge alla sesta edizione il Premio “Olga Brunner Levi”, per la migliore colonna sonora rivolto a studenti liceali di tutto il mondo e dedicato alle donne nella musica, mentre si tratta della terza per il Music Video Competition, concorso internazionale per video musicali realizzati da studenti di cinema e università. Quest’anno sarà inoltre presentato un nuovo concorso, I creativi del futuro, dedicato alla realizzazione di concept e spot pubblicitari aperto agli studenti delle scuole di cinema e delle università di tutto il mondo. Lo spettacolo della serata finale sarà affidato quest’anno a Cosimo Miorelli e Giorgio Pacorig che con CU(L)T! proporranno una performance dal vivo nella quale musica e live-painting digitale daranno vita a un’esibizione unica nel suo genere.I premi sono sculture in vetro originali, realizzate dal mastro vetraio muranese Alessandro Mandruzzato, discendente di una storica famiglia di vetrai di Murano. Le sue opere sono visibili in gallerie e collezioni private di tutto il mondo: da Milano a New York, da Dubai a Mosca. (foto Cf).

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