Procedono a ritmo serrato le operazioni di bonifica dell’amianto nel territorio comunale di Mira. L’area più colpita a causa della dispersione di una estesa copertura in eternit di un capannone è stata quella Pip in località Giare. Le operazioni, affidate da Veritas alla ditta specializzata Nuova Amit, sono condotte in stretto contatto con lo Spisal dell’Ulss 13 di Mirano-Dolo guidato dal dott. Flavio Valentini. «Ho appena terminato un sopralluogo complessivo e la situazione ora è sotto controllo – spiega il dott. Valentini – in area Pip tutto l’amianto è stato raccolto e chiuso nelle «big bag», una decina, sacchi appositi per il trasporto nel punto di conferimento, operazione che sarà condotta a stretto giro. La priorità in questi casi è sgombrare piazzali e strade su cui i frammenti di eternit possono essere investiti dagli pneumatici e quindi polverizzati diventando così pericolosi. A seguire ci si occupa delle coperture in eternit danneggiate ma si deve procedere con cautela per operare in sicurezza. Infine, ma al momento è necessario seguire una scala di priorità, si rimuoveranno i frammenti piovuti sulle aree verdi e agricole».  Una volta raccolto il rifiuto speciale si procede con la redazione di un piano di smaltimento che in situazioni di ordinaria gestione Spisal approva entro trenta giorni, in questo caso, invece, l’Ulss sta provvedendo ad approvare in tempo reale con provvedimento d’urgenza i piani – e sono già 4 nel caso di Mira – presentati.

«Non è corretto fare dell’allarmismo – conclude il dott. Valentini – ed è bene chiarire alcuni aspetti: l’eternit è composto nel 10% da cemento, per un altro 10% da crisotilo (il minerale del gruppo dell’amianto ndr) e per l’80% da sabbia. Non basta, perché le fibre possano arrivare per inalazione ai polmoni le dimensioni del materiale devono essere 5×3 micron (lunghezza e spessore), una dimensione microscopica che si produce solo in caso di polverizzazione, da qui la priorità a rimuovere l’eternit sulle strade aperte al traffico». Si è poi appreso che il Comune di Mira ha chiesto alla Regione una prima tranche di finanziamenti per alcune delle aree esposte per 300.000 euro. Il conto, però, non è ancora quello conclusivo.

  Sul fronte dei danni si è conclusa in queste ore la prima stima di quelli ai privati che ammontano a 30 milioni di euro cui vanno ad aggiungersi cifre molto inferiori, ad esempio 50mila euro per i danni su suolo pubblico, dai sottoservizi alla pulizia delle canalette di scolo.  Sempre di queste ore la richiesta alla Regione di personale della protezione civile per «battere palmo a palmo» le vie colpite dal tornado e valutare casa per casa l’agibilità degli edifici evitando così ai cittadini di recarsi allo sportello comunale con fotografie e documentazioni. Il servizio dovrebbe essere attivato a breve. Sta proseguendo intanto la solidarietà che ha caratterizzato i giorni successivi al disastro. Sono arrivate a 15mila euro le donazioni versate.

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