Antonio Massariolo sul Bo Live,il giornale web dell’ateneo di Padova, ha trattato, con un suo testo, il problema del traffico merci su gomma il cui traporto ancora e’calcoloto nella misura del 60% mentre il restante avviene su ferro o via acqua. Senza entrare in questioni tecniche per quanto riguarda la TAV Torino-Lione, è interessante capire a fondo come si muovono le merci all’interno del nostro Paese, confrontando i dati anche con gli altri Paesi europei a noi vicini. Quando si parla di produzione e trasporto bisogna fare una premessa ed analizzare la situazione del PIL europeo, ha scritto Massariolo. Come riportato nel dossier Trasporto merci su strada dell’Anfia, nell’Unione Europea la ripresa economica è iniziata nel 2013 e si è consolidata negli anni successivi, con il 2017 come anno in cui il tasso di crescita del Pil è stato del 2,4%. I Paesi con le crescite economiche maggiori sono stati: Irlanda (+7,2%), Romania (+7,3%), Malta (+6,7%), Slovenia (+4,9%), Estonia (+4,9%), Polonia (+4,8%), Lettonia (+4,6%) e Repubblica Ceca (+4,3%). Tra i cinque maggiori mercati europei è la Spagna a registrare la crescita più alta, +3% e l’Italia la più bassa, +1,6%. In Germania l’economia è cresciuta del 2,2%, così in Francia e in Regno Unito dell’1,7%. Il 2018 inoltre, nonostante la crescita globale si sia indebolita e le tensioni commerciali siano aumentate, rappresenta comunque il sesto anno consecutivo di crescita per l’UE Importante anche analizzare come il commercio mondiale di beni e servizi, secondo il FMI, sia cresciuto nel 2017 del 5,3%, con una previsione di crescita sia per il 2018 che per il 2019 del 4%. Secondo le rilevazioni Eurostat inoltre, nel 2017, UE, Stati Uniti e Cina hanno rappresentato il 45% degli scambi mondiali di merci, con l’Unione Europea che rappresenta circa il 15% degli scambi mondiali di merci. Tra i cinque maggiori mercati europei è la Spagna a registrare la crescita più alta, +3% e l’Italia la più bassa, +1,6%
Trasporto merci su gomma 3.661 miliardi di tkm (tonnellate per chilometro), è questo il numero di merci mobilitato nel 2016 nell’intera Unione Europea, che corrisponde all’1,2% in più rispetto al 2014. Un dato importante, che è però inferiore dell’8,2% rispetto a quello record del 2007. Osservando la ripartizione per modalità di trasporto, riporta ancora il dossier ANFIA, il traffico merci su strada continua ad essere preferito rispetto alle altre modalità. Se si escludono mare e aereo, la strada movimentava il 67% delle merci nel 1995 e circa il 73% nel 2016. La strada rappresenta quindi quasi i ¾ del totale trasportato su terra; seguono il trasporto su ferrovia con il 16,6% di quota, la navigazione interna con il 5,9% e gli oleodotti con il 4,6%. Se si escludono anche gli oleodotti, per la specificità della merce trasportata, la strada ha una quota del 76%, la ferrovia del 17,4% e la navigazione interna del 6%. Nel 2017 inoltre l’86% del trasporto di merci su strada nell’UE è stato effettuato da veicoli con un peso massimo a pieno carico autorizzato superiore a 30 tonnellate, il che significa che sono i trattori stradali e i semirimorchi che movimentano gran parte delle tkm. Il rapporto ANFIA analizza anche l’età dei veicoli e il chilometraggio medio che percorrono ogni anno. Le tkm sono state trasportate per il 22% da autocarri con meno di 2 anni d’età, il 63% da autocarri fino a 5 anni di età (era il 57% nel 2013), mentre gli autocarri con più di 10 anni hanno movimentato il 17,5% delle tkm. La distanza media dei viaggi effettuati nel trasporto merci su strada nell’Unione Europea è stata di 131 chilometri nel 2017 (90 chilometri nel trasporto nazionale e 591 chilometri nel trasporto internazionale). Per l’Italia invece la distanza media percorsa è di 135 km, cioè 123 km per i trasporti nazionali e 610 km per quelli internazionali. Infine il carico medio dei veicoli nell’Unione Europea è stato di 13,7 tonnellate nel 2017, con carichi nazionali di 12,7 tonnellate e carichi internazionali di 15,9 tonnellate. Cipro ha il carico internazionale più elevato a 24,0 tonnellate, mentre la Finlandia ha il carico nazionale più elevato a 17,0 tonnellate. I carichi del veicolo risultano maggiori per i viaggi a lunga distanza. Il carico medio per l’Italia è di 15 tonnellate. Il dossier ANFIA analizza in profondità anche come l’eCommerce abbia cambiato sia lo stile di vita dei consumatori, sia il mercato dei trasporti.Secondo le indagini Eurostat, in UE il 69% degli utenti di Internet, ha fatto un ordine/acquisto di beni e/o servizi online per uso privato nel 2018. Lo shopping online è molto popolare nell’UE. La percentuale di individui tra 16 e 74 anni che hanno effettuato acquisti online nei 12 mesi precedenti l’indagine del 2018 si è attestata al 60%. Nel 2018, l’89% degli ordini/acquisti è stata fatta dagli e-buyer nel proprio paese, il 36% degli e-buyer ha effettuato acquisti da venditori in altri paesi dell’UE e il 26% in paesi extraUE. Complessivamente, la quota di e-shopper negli utenti di Internet è in crescita, con le percentuali più elevate tra i gruppi di età 16-24 e 25-54 (73% ciascuno). La percentuale di e-shopper varia considerevolmente tra i paesi UE, dal 26% degli utenti di Internet in Romania all’87% nel Regno Unito. In Italia, la percentuale degli internauti è del 77% (era del 58% nel 2012 e del 41% nel 2007) e quella dei cittadini che hanno fatto acquisti è del 36%. Nel 2018, le imprese con più di 10 addetti hanno realizzato il 20% di e-sales (17% del fatturato). La quota sale al 42% (24% del fatturato) per le Grandi Imprese con più di 250 addetti. Il 12,1% delle imprese italiane (con almeno 10 addetti) vende via web e il 10,7% del fatturato proviene dalle vendite online (fonte Istat). L’e-commerce, dice il dossier, è considerato un fattore di sviluppo e crescita della city logistics ma ottimizzare la distribuzione urbana delle merci (punti di ritiro e spedizioni, colli modulari, consegne notturne ai punti vendita), migliorare l’efficienza nel trasporto (furgoni a basse emissioni o elettrici, noleggio veicoli elettrici, cargo bike, intermodalità, corsie preferenziali) e ridurre l’impatto ambientale, sono fattori fondamentali per migliorare le richieste del mercato e ridurre costi e inefficienze. Nel 2018 il valore degli acquisti online a livello mondiale potrebbe superare i 2.500 miliardi di euro (+20% rispetto al 2017). La Cina si conferma il primo mercato, con oltre 1.000 miliardi di euro (+19% rispetto al 2017) e un tasso di penetrazione dell’online sul totale retail pari al 18%. Seguono gli USA con 620 miliardi di euro (+12%) e 17% di penetrazione e l’Europa con 600 miliardi di euro (+12%) e 10% di penetrazione (Osservatorio Politecnico di Milano su l’e-Commerce B2c).

Il traffico merci in Italia

Il rapporto ANFIA si focalizza infine sul rapporto merci nel nostro Paese. Alla ripresa dell’economia nell’ultimo triennio è corrisposta una lenta ripresa del traffico delle merci nel suo complesso, anche se non si può ancora parlare dei volumi di merci pre-crisi.
Secondo i dati Istat infatti, il trasporto su strada ha movimentato 885,5 milioni di tonnellate di merci nel 2017, in calo dell’1,8% sui volumi del 2016 e del 13,5% sui volumi del 2013 (1.023,9 milioni di tonnellate). Il trasporto ferroviario invece ha movimentato nel 2016 (ultimo dato dettagliato disponibile) oltre 92 milioni di tonnellate (+0,7% sul 2015).
Per quanto riguarda le destinazioni, l’ANFIA riporta come Paesi principali in uscita Germania, Polonia, Austria e Francia, mentre i principali Paesi di orgine delle merci in entrata sono stati Germania, Austria, Francia, Polonia e Ungheria. Il trasporto marittimo ha movimentato, nel 2017, 475 milioni di tonnellate di merci (+2,9% sul 2016), di cui 275 milioni in trasporto internazionale (+1% sul 2016, che era in calo del 4,5% sul 2015) ed oltre 200 milioni in attività di cabotaggio.(foto Bo live/uniPd).

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