L’evento è nato a Paluzza al Cesfap, e sviluppatosi a Pradis di Clauzetto; poi, è stato replicato a Bolzano nella scuola di formazione dei forestali,in Emilia Romagna, a Bergamo e in Veneto. Un territorio ampio e a ventaglio con lo scopo di avvicinare i giornalisti alle ricchezze ambientali e naturalistiche che la montagna friulana, in particolare quella pordenonese, offre ai frequentatori del territorio, agli appassionati dell’habitat e delle sue peculiarità. Senza nascondere le potenzialità di carattere economico che il turismo naturalistico e ambientale racchiude quale fonte sostenibile di reddito. Organizzato dall’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio assieme all’Ordine dei giornalisti del FVG, è stato ospitato nella sede del Messaggero Veneto di Udine. Per evidenziare, ha detto il presidente dell’Arga FVG, Carlo Morandini, la funzione essenziale che la stampa, quella locale e quella specializzata in particolare, svolge per far conoscere questi tesori al pubblico, specie ai giovani, futuri cittadini, ai quali spetterà il compito di continuare a gestire in modo sostenibile i territori non lavorati dall’uomo (foto d’arch.). Un evento interessante, ha detto il direttore del Messaggero Veneto, Omar Monestier, che trova spazio nei nuovi locali del giornale. A evidenziare l’apertura del quotidiano alle nuove frontiere della comunicazione e della formazione dei giornalisti. Dopo il saluto e l’introduzione del vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del FVG, Amos D’Antoni, il quale ha ricordato che le stesse sale, a fine marzo, ospiteranno il congresso dell’Odg del FVG, Marco Buzziolo, già caporedattore RAI di Udine ed esperto naturalista e venatorio, e Gabriele Cragnolini, responsabile di Italia nostra per la provincia di Udine ed esponente del Corpo forestale regionale, hanno ricordato che i boschi, come oggi li vediamo, sono stati per gran parte impiantati dall’uomo per consolidare terreni originariamente destinati al pascolo e alle colture erbacee. Al fine di alimentare la zootecnia che sia nella pedemontana pordenonese, che in Carnia, rappresentava una delle principali fonti di sostentamento e di economia delle vallate. Boschi, ha ricordato Cragnolini, che in Italia, in particolare nel FVG, a differenza di quanto avviene nei Paesi del nord Europa, si ‘autogestiscono’, lasciando all’uomo soltanto il compito di eliminare le piante malate o con scarse possibilità di sopravvivenza. Per valorizzare a fondo queste risorse, ha specificato Buzziolo, occorre che esse siano raccontate con consapevolezza e cognizione di causa. Perché non è difficile, vista la complessità della materia, far percepire per errore o mancata conoscenza, ai lettori, o agli ascoltatori o telespettatori, o internauti, una natura diversa da quella che l’ambiente naturale ci offre. Una natura, ha evidenziato Gianluigi D’Orlandi, agronomo, giornalista, già vicepresidente della Regione e assessore all’agricoltura, che le aziende faunistico-venatorie possono valorizzate se gestite nell’interesse dell’ambiente e della fauna e avifauna che vi potrebbe vivere. Mettendosi a disposizione di studiosi, curiosi del mondo della natura, fotonaturalisti. Un esempio, l’azienda Monterossa, a Pradis di Clauzetto. Che è anche fattoria didattica. Dove si è tenuta la prima edizione di questo corso, affollata come la sessione odierna, e dove, dopo una trentina d’anni di gestione sostenibile del territorio, nidificano le aquile e i grifoni, hanno fatto la loro prima comparsa gli orsi e i lupi, ripresi dalle foto trappole degli appassionati. E dove grandi e piccini si possono avvicinare alla natura ritrovandosi spesso quasi a tu per tu con esemplari di caprioli, di mufloni, di scoiattoli, di coturnici e di centinaia di altre specie non comuni. Che è possibile osservare e fotografare soltanto in rare condizioni e situazioni. Il corso di Udine è stato arricchito da interessanti relazioni che per il presidente Dell’Arga Morandini sono state un moltiplicatore di conoscenze sul valore ed importanza del verde in montagna e della fauna, anche rara, che in essa si sviluppa e dimora. Infine, da segnalare che per i soci Arga il 23 febbraio (h 11.30) è in programma un educatonal sul Sauvignon all’azienda agricola Tiare Vencò.

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