L’incerta situazione economica non frena le cooperative del Veneto che nel 2018 hanno registrato un aumento degli addetti del +3,8% in controtendenza rispetto alla situazione nazionale che registra invece un calo dello 0,2% pur continuando a registrare oltre un milione e 278 mila occupati di cui il 95% assunti in modo stabile. E’ quanto emerge da un’analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Camera di commercio di Milano Lodi e Monza in relazione agli ultimi dati Istat che nell’ultimo trimestre del 2018 segnano una contrazione del Pil dello 0,2% con l’Italia che entra così ufficialmente in recessione tecnica. Lo stallo dell’economia nella seconda metà dell’anno – sottolinea Uecoop – si è fatto sentire anche sul numero delle imprese cooperative diminuite dell’1,1% fino a 80.187 realtà contro le oltre 81mila del periodo precedente. Una situazione che – spiega Uecoop – ha pesato sulla tradizionale capacità delle coop di creare posti di lavoro in quasi ogni settore produttivo, dalla logistica alla gestione dei rifiuti, dall’agricoltura all’abbigliamento, dall’informatica all’edilizia, dai trasporti alla vigilanza. In questo contesto, le regioni che nell’ultimo anno hanno resistito meglio alla pressione sull’occupazione sono – evidenzia Uecoop – oltre al Veneto, il Friuli Venezia Giulia con +3,3%, la Puglia con +2,7%, la Sicilia con +1,9%, Campania e Abruzzo con +1,4%, Sardegna e Molise con +1,2%. Le aree che invece hanno perso di più sono il Lazio con -5% degli addetti nelle cooperative, il Piemonte con -2,4%, le Marche con -2,3%, Trentino e Umbria con -1,4%. Sostanzialmente stabili le altre regioni d’Italia: Lombardia ed Emilia sono invariate, mentre la Calabria segna -0,2%, la Toscana -0,4%, la Liguria -0,6% e la Valle d’Aosta +0,4%. I lavoratori delle cooperative – spiega Uecoop – sono concentrati soprattutto fra i 30 e i 49 anni (58,5%), il 13,1% ha un’età compresa tra 15 e 29 anni e più di un quarto ha oltre 50 anni. Un addetto su 2 è donna – evidenzia Uecoop – mentre circa il 66% ha un diploma di scuola secondaria e più del 15% è laureato. Gli operai sono il 64,8% del totale, gli impiegati rappresentano il 30,8% impiegato, mentre il resto sono quadri, apprendisti e dirigenti, secondo l’Istat. L’edilizia è fra i settori più colpiti dal punto di vista occupazionale con oltre 400 mila posti persi negli ultimi dieci anni dalla grande crisi del 2008 a oggi mentre il settore della sanità e dell’assistenza sociale è invece quello che – conclude Uecoop – con oltre 355 mila addetti per 7 milioni di pazienti, resiste meglio alla crisi generando il 21,6% del valore aggiunto del mondo cooperativo secondo l’Istat.