Con il progetto Insigni, l’unversità Ca’ Foscari ha attivato una nuova collaborazione tra arte e impresa. Cinque giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia hanno creato opere che ‘segnalano’ botteghe artigiane del centro storico. Unico vincolo: utilizzare lampade al neon (con il supporto tecnologico di F/Art e di artigiani soffiatori). Dallo squero al forcolaio, per circa un mese, cinque laboratori artigiani saranno illuminati da questo progetto artistico, promosso da CNA con finanziamento della Camera di commercio, sviluppato dai curatori Stefano Marotta e Roberto Russo e coordinato dal laboratorio maclab del Dipartimento di Management, in collaborazione con Science Gallery Venice. Di questo dà notizia sul magazinenews di CF Enrico Costaari (foto Cà Foscari su squero S.Trovaso). “Insigni – ha detto Fabrizio Panozzo, professore di management e coordinatore del progetto – si prende cura di un distretto urbano di Venezia che va dall’Accademia alla Salute ricolmo di musei e gallerie d’arte ma, anche per questo, impraticabile dagli artisti che non si potrebbero permettere il costo di fare arte nei pressi dei luoghi dell’arte. Uno dei tanti paradossi veneziani che da tempo ci hanno spinto a riflettere su che cosa sia davvero e come funzioni una “città creativa”. Questa volta lo facciamo con l’aiuto degli artigiani che in quella zona continuano a vivere e creare. Cinque botteghe hanno accolto nelle ultime quattro settimane cinque artisti che hanno dialogato con i luoghi di produzione e con le persone che li abitano”.