Far festa, nel nome della spensieratezza ed allegria, perchè bisogna dare il benvenuto al nuovo anno 2019 e la tradizione continua da tempo. Enti locali, pro loco, associazioni turistiche e privati sono impegnati per organizzare uno spettacolo pirotecnico: tutti lo chiedono e non si pensa invece che si bruciano, ogni volta, notevoli risorse che potrebbero essere destinate ad altri scopi, (sostegno agli indigenti, coperte ai senzatetto, per pasti caldi ai poveri o acquisto medicinali per le persone anziane con pensioni sociali), in generale quattrini da destinare ad iniziative del sociale e solidarietà). Sta di fatto che l’egoismo di molti ascolta poco queste richieste e preferisce assistere ai fuochi. Va detto che ci sono molte città dove il sindaco, con propria ordinanza, ne ha disposto il divieto; come sono previste ammende per coloro che attivano botti o petardi pericolosi che, ogni anno, sono causa di ferimento di persone, o peggio anche di morti. I botti, come ogni volta segnalato dalle associazioni, spaventano gli animali domestici, in particolare gatti e cani (ci sono casi che muoiono dagli spaventi, causati da rumori assordanti). Questo è il risvolto negativo dei fuochi d’artificio. Il Capodanno pirotecnico – che continua ad alimentare le fabbriche produttrici (legali o abusive e pure straniere; l’impegno della GdF e CC è costante ma il mercato è molto vasto e interessato a trarre profitti) – è in programma a Venezia, Padova e Verona, per stare in Veneto (nella foto d’arch.a Vicenza). Molti sono gli spettacoli di fine anno all’aperto, con musiche, hip hop, baci tra fidanzati, bridisi generali (no all’uso di bottiglie di vetro, ma solo bicchieri di carta), anche valzer viennesi e assaggi enogastronomici locali, in quasi tutte le regioni italiane. A Napoli, i fuochi sono intoccabili e inoltre c’è l’usanza di buttare i cocci vecchi dalle finestre per dimenticare l’anno trascorso nel bene o nel male, il sindaco ha invitato al buon senso i cittadini, ma non ha posto divieti, pero’ la polizia locale è impegnata soprattutto nella prevenzione; in altre città della Puglia e dell’Abruzzo, i divieti sono previsti se si usano aree pubbliche e si applichicano multe per detenzione di petardi o per coloro che li vendono. Secondo “Il Giornale” i comuni italiani dove sono stati adottati i divieti sono ottocentocinquanta.