Alla Tenuta Costigliola di Rovolon, sui Colli Euganei, circa 200 persone hanno partecipato alla serie di interventi sul tema organizzati dal biodistretto BioVenezia (foto del Consorzio) insieme al Biodistretto dei Colli Euganei nell’ambito del progetto Territori Bio. A moderare esperti e tecnici è stato Mimmo Vita di Veneto Agricoltura, che ha condotto il workshop e, dopo i lavori, ha coordinato una degustazione di vini ottenuti da varietà resistenti quali i Resiliens (bianco e rosso) dell’azienda Le Carline di Pramaggiore (Venezia) e il Merlot Khorus dell’Azienda vitivinicola Parco del Venda di Boccon di Vo’ (Padova). I presidenti dei biodistretti Daniele Piccinin (BioVenezia) e Marco Sambin (Biodistretto dei Colli Euganei) hanno sottolineato la missione comune di diffusione del metodo biologico e anticipando anche uno dei temi principali della giornata, ovvero la riduzione dell’utilizzo di rame, di cui molto si è discusso a seguito del regolamento europeo che sarà in vigore da febbraio 2019. Luca Colombo di Firab ha illustrato da parte sua i progetti sorti all’interno di Territori Bio e in particolare quello legato all’e-ticketing, un modulo online di richiesta di aiuto in campo che raccoglierà i problemi e le criticità riscontrate dai produttori affinché un team di esperti e di tecnici possa rispondere in modo tempestivo, professionale e adeguato. Anche l’assessore veneto all’agricoltura Giuseppe Pan ha partecipato all’incontro sottolineando l’impegno della Regione in materia di sviluppo agricolo e di sostegno al biologico. “Nella misura 12 abbiamo finanziato 979 domande con 31 milioni di euro a disposizione del biologico» ha spiegato l’assessore «e nella misura 3.2 sei progetti per 579 mila euro messi a disposizione sempre del biologico. Questo per favorire una biodiversità da rispettare e in linea con un trend che sta aumentando». Hanno fatto seguito Amelia Perego e Luisa Mattedi che hanno portato le loro esperienze in campo biologico dalla Toscana (in quanto Amelia Perego è tra i fondatori del Biodistretto del Chianti) e dal Trentino (Luisa Mattedi è invece ricercatrice nazionale dell’Istituto Mach di san Michele all’Adige). Quest’ultima ha illustrato la sperimentazione di nuove soluzioni alternative al rame, anche se condivide il fatto che l’abbassamento del rame da 6 kg/h a 4 kg/h (per quanto spalmabile nei 28 kg in 7 anni) deciso dal nuovo regolamento comunitario metterebbe in difficoltà alcuni distretti della viticultura trentina. In questo senso l’esperienza del Trentino sarebbe comune a quella del Veneto. Restando nell’ambito delle sperimentazioni sul campo è intervenuta tutta la compagine tecnica afferente ai due biodistretti: …. di Os.T.E. Osservatorio Tecnico Euganeo (Biodistretto dei Colli Euganei) e Giovanni Pascarella di ExtendaVitis (BioVenezia). Luca Rossetto della facoltà di Agraria dell’Università di Padova ha illustrato infine il trend in aumento del biologico rispetto alla produzione ma anche al consumo e alla consapevolezza da parte del pubblico. Secondo un’indagine Nomisma, per Osservatorio SANA relativa al 2018, l’80% degli italiani risulta aver acquistato o provato almeno una volta prodotti biologici.