In occasione delle festività natalizie si rinnova l’apertura straordinaria del Museo delle Palafitte di Fiavé (foto O. Michelon) che nel mese di dicembre propone la rassegna “Saperi e sapori dalle palafitte”, visite guidate, dialoghi e degustazioni legati alle produzioni tipiche delle Giudicarie Esteriori. L’iniziativa è dei Servizi educativi dell’Ufficio Beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con l’Apt Terme di Comano Dolomiti di Brenta e l’Associazione Deges – Diffusione Enogastronomica Giudicarie Esteriori. “Il pane quotidiano” è il primo appuntamento in programma domenica 9 dicembre alle ore 15. I partecipanti potranno visitare il museo in compagnia di un’archeologa e di un produttore locale di cereali e dialogare con loro sulla coltivazione e il consumo di cereali dal tempo delle palafitte ad oggi. Al termine merenda-degustazione a base di pane e focacce prodotti con farine di cereali biologici del territorio. I successivi appuntamenti si terranno il 16, 23, 27 e 30 dicembre alle ore 15. Le attività sono rivolte ad un massimo di 35 persone, previa prenotazione presso gli uffici dell’ApT Terme di Comano, tel. 0465 702626, entro le ore 18 del giorno precedente all’iniziativa (entro le ore 12.30 per il 9 e 16 dicembre). oltre alla tariffa di ingresso anche piccola quota di partecipazione. Le attività, rivolte al pubblico di ogni età, proseguono domenica 16 dicembre, alle ore 15, con la visita guidata animata “Un giorno in palafitta. Alla scoperta della vita quotidiana nel villaggio palafitticolo di Fiavé di 3.500 anni fa”. Domenica 23 dicembre, alle ore 15, è prevista la visita guidata “Latte, sale e caglio. La lavorazione di burro e formaggio tra passato e presente” e la degustazione di formaggi realizzati con latte di mucche di razza bruna alimentate a fieno. Giovedì 27 dicembre, alle ore 15, tema della visita guidata sarà “L’albero delle corniole. Raccolta e consumo di frutta dai villaggi palafitticoli di Fiavé ad oggi” con merenda-degustazione a base di confetture, composte e mostarde a base di corniole e frutti locali. Il tutto accompagnato da assaggi di vini ottenuti con varietà del territorio scelte per una vinificazione che unisce metodi antichi a conoscenze moderne. La rassegna di incontri si conclude domenica 30 dicembre con la visita guidata “Un bosco di risorse. Miele e piante spontanee dalla preistoria a oggi” e la degustazione di alcuni tipi di miele biologico delle Giudicarie presentati da un esperto apicoltore. Nella cornice del Museo delle Palafitte di Fiavé sarà possibile intraprendere un avvincente viaggio nel passato e conoscere, grazie alle ricerche archeologiche, curiosità e aspetti inediti della vita quotidiana dei nostri antenati dell’età del Bronzo. Tra gli straordinari reperti conservati per millenni nell’antica torbiera del lago Carera e ora esposti al museo, i resti organici svelano interessanti notizie sull’alimentazione dei primi abitanti del Trentino. Semi di farro, orzo, spelta e farricello e ancora corniole, nocciole, pere, mele e ghiande documentano l’intensa attività di coltivazione e raccolta praticata fin dalla preistoria. Incluso nella lista del Patrimonio mondiale UNESCO, il sito palafitticolo di Fiavé è uno dei più importanti d’Europa.
L’associazione Deges – Diffusione Enogastronomica Giudicarie Esteriori è nata per diffondere e far conoscere il patrimonio enogastronomico del territorio. Dai prodotti agricoli, alle carni e salumi, dalle erbe officinali ai prodotti lattiero-caseari, dal miele alla panificazione, senza escludere i prodotti della vinificazione sono numerose le eccellenze enogastronomiche delle Giudicarie Esteriori, che recentemente hanno ottenuto il riconoscimento a Biosfera UNESCO. Cinque i Comuni interessati: San Lorenzo Dorsino, Stenico, Comano Terme, Bleggio Superiore e Fiavé che attraverso l’associazione si presentano con il marchio Deges. Un’immagine connessa alla salubrità delle Terme, alla bellezza delle Dolomiti e al microclima particolare che si riflette nella qualità dei prodotti e li rende unici nei loro sapori. Sapori legati secolarmente alla storia di un territorio: dalla noce del Bleggio, alla patata del Lomaso, fino ad arrivare alla ciuìga del Banale, presidio Slow Food, ogni prodotto si definisce attraverso fatti e aneddoti quotidiani di intere famiglie, la cui tradizione è stata tramandata.
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