Corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e attività della gestione rifiuti non autorizzata: sono questi i reati ipotizzati per 8 indagati in relazione a bandi truccati sugli appalti per i rifiuti. In questa operazione sono impiegati cento militari della Tributaria della GdF con perquisizioni in case ed uffici a Venezia, Padova, Treviso, Verona e Vicenza. Tra gli indagati anche Claudio Ghezzo, direttore del settore bonifiche di Veritas, la mega municipalizzata veneziana. Nella vicenda sono entrate complessivamente 10 aziende. Oltre a Veritas le sue due collegate Eco Ricicli ed Eco Progetti, più altre tre veneziane e quattro che fanno riferimento a Padova, Treviso, Verona e Vicenza. L’indagine della Gdf, coordinata dal Pm di Venezia Giorgio Gava, ha portato a scoprire che l’indagato principale affidava appalti diretti o tramite gare pilotate, alle altre società di fatto intascando il 2% sul fatturato che è stato stimato in centinaia di migliaia di euro. La multiutility Veritas ha comunicato di essersi messa a disposizione delle autorità inquirenti. Si è intanto appreso che la GdF sta acquisendo tutto il materiale per riuscire a fare una stima esatta del numero di appalti truccati, degli illeciti in denaro perpetrati dai vari soggetti e per stabilire l’ammontare complessivo del volume d’affari gestito dalle società coinvolte. Un ramo dell’inchiesta è anche indirizzato a scoprire se vi sia stato smaltimento illecito dei rifiuti. Le indagini puntano a far piena luce sull’esistenza di un sistema illecito di gestione della gare in seno alle stazioni appaltanti, attraverso cui verrebbero manovrate le aggiudicazioni delle gare o gli affidamenti diretti di servizi per lavori di smaltimento, recupero, conferimento e trasporto di rifiuti, mediante bandi di gara costruiti ad hoc.

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