Meeting di presentazione a Padova del progetto “INN Veneto” voluto dalla Regione Veneto per affrontare il tema della cosiddetta “fuga dei cervelli” (brain drain), sostenendo la realizzazione di pratiche di innovazione sociale che perseguono il duplice obiettivo di contrastare la disoccupazione e di incrementare la competitività del sistema socio-economico regionale. “Con il provvedimento di approvazione dell’iniziativa ‘INN Veneto – Cervelli che rientrano per il Veneto del futuro – Progetti di innovazione sociale’ abbiamo stanziato 3,5 milioni di euro per 14 progetti, dai quali deriveranno 55 borse di rientro”, ha ilustrato l’assessore Elena Donazzan. “Lo scopo è quello di attirare sul territorio regionale eccellenze provenienti da diversi ambiti e favorire la mobilità, lo scambio e la permanenza di alte professionalità che intendono rientrare nelle nostre imprese e nelle nostre università dopo un periodo di permanenza all’estero”. I 14 progetti valutati (foto d’arch.) sono così suddivisi: 3 progetti afferiscono alla linea Brain exchange per la crescita del territorio che ha la finalità sostenere processi di innovazione sociale e sviluppo sostenibile aumentando gli investimenti in ricerca e sviluppo, attraverso il ricorso a figure altamente qualificate che, con le competenze acquisite dopo un periodo di permanenza all’estero, possono contribuire allo sviluppo dell’intero sistema socio-economico regionale. Cinque progetti fanno parte della linea Idee per il Veneto che si propone di sostenere la competitività del territorio regionale favorendo processi di contaminazione da parte di start-up innovative che intendono avere un impatto positivo sulla società, perseguendo la creazione di valore condiviso per la collettività. Sei proposte progettuali appartengono alla linea Eccellenze arti e mestieri cha ha la finalità di realizzare progetti innovativi a sostegno dello sviluppo creativo ed artistico del Veneto, attraverso la creazioni di reti, che avvalendosi della collaborazione di diverse professionalità, possano dare vita a spazi ibridi in grado di coniugare produzione e fruizione creativa ed artistica, con altre funzioni legate al lavoro, al tempo libero, all’inclusione sociale. “Sentiamo ogni giorno parlare di cervelli in fuga, di questo che è visto e percepito giustamente come un impoverimento del nostro territorio – ha detto l’ass.veneto al lavoro Donazzan – noi a questi cervelli vogliamo rivolgere un messaggio chiaro: il Veneto è pronto a riaccoglierli. I progetti approvati favoriranno una contaminazione tra l’economia veneta e le start-up che, nate all’estero dal genio di veneti o di italiani, ora possono tornare per arricchire il nostro tessuto produttivo territoriale”. Le 55 borse di rientro, per un importo pari a 656.700 euro, hanno lo scopo di attirare sul territorio regionale eccellenze provenienti da diversi ambiti e favorire la mobilità, lo scambio e la permanenza di alte professionalità che intendono rientrare dopo un periodo di permanenza all’estero o intendono realizzare periodi di lavoro in Veneto. Le borse intendono, inoltre, promuovere collaborazioni di ricerca, permettere lo scambio e la contaminazione di buone pratiche già esistenti, favorire lo sviluppo di interventi di innovazione sociale e culturale, promuovere progettualità congiunte tra professionalità diverse in grado di contribuire allo sviluppo socio-economico dell’intero territorio regionale.