Da giugno 2019 diventa operativa la nuova società “Infrastrutture Venete srl” per la gestione delle infrastruttire ferroviarie e di navigazione interna; subentra alla società “Sistemni Territoriali” che fino a quel periodo prosegue la gestione dell’infrastruttura ferroviaria Adria – Mestre e svolge attività di servizio ferroviario anche per le tratte di competenza di RFI Verona – Rovigo e Rovigo – Chioggia. La stessa società (foto aziendale) ha competenza poi alla manutenzione e gestione delle linee navigabili ricadenti nel territorio regionale. Il consiglio regionale ha approvato il disegno di legge, presentato dalla giunta, che istituisce la Società. “Si tratta di un provvedimento legislativo assolutamente strategico per quella che sarà la mobilità in Veneto”, commenta l’assessore regionale alle infrastrutture Elisa De Berti. “Da qui ripartiamo – aggiunge – per la riorganizzazione del settore ferroviario in relazione ad alcune linee considerate tra le peggiori in Italia. Questo per arrivare ad offrire un servizio efficace ed omogeneo su tutto il territorio, in modo che non ci siano più pendolari di serie A e altri di serie B”. In applicazione di una direttiva comunitaria, il testo di legge prevede la scissione societaria fra il soggetto gestore dell’infrastruttura ferroviaria ed il soggetto gestore del servizio ferroviario. Attualmente le due funzioni sono svolte entrambe da Sistemi Territoriali, pur con una organizzazione interna societaria che mantiene separate le due funzioni svolte. Oltre alla gestione delle infrastrutture ferroviarie e di navigazione interna, è previsto che la nuova società Infrastrutture Venete Srl subentri alla Regione come stazione appaltante nei confronti dei gestori del servizio ferroviario regionale e locale. “La nuova società – ha sottolineato De Berti – diventerà strategica per il sostegno e la promozione della mobilità intervenendo direttamente nel campo del biglietto unico, dell’integrazione ferro-gomma, degli investimenti infrastrutturali. L’elettrificazione sulla tratta mancante della Mestre-Adria e sull’intera tratta Legnago–Verona, ad esempio, renderà possibile migliorare il servizio secondo modelli più performanti e rispondenti alle esigenze di tutti i pendolari. Da un punto di vista finanziario – ha sostenuto il vicepresidente Gianluca Forcolin – la previsione normativa può comportare un rilevante risparmio per la Regione, nell’ipotesi che l’Agenzia delle Entrate confermi la non assoggettabilità ad IVA dei corrispettivi dei contratti di servizio ferroviari, come richiesto da Sistemi Territoriali. Questo beneficio sarebbe dell’ordine di circa 16 milioni di euro/anno che potrebbero essere reinvestiti per la promozione del trasporto pubblico”.

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