“Veronafiere è sempre stata un esempio di attenzione per la Cina, di dinamismo imprenditoriale, di creatività e di qualità. L’inaugurazione della sua sede permanente, dopo 20 anni di presenza, si inserisce in un contesto di nuova apertura cinese. Il nostro Paese e Veronafiere condividono con la Cina della nuova era tre grandi concetti: qualità, innovazione e bellezza. Inoltre, l’apertura di questa sede permanente, nello stesso edificio dove lavorano altre realtà italiane a partire dal Consolato e dall’Ice, consente al sistema Italia di presentarsi unito, con autorevolezza e credibilità”. Lo ha detto l’Ambasciatore d’Italia in Cina, Ettore Sequi, all’inaugurazione della sede operativa permanente di Veronafiere a Shanghai nel centrale distretto business di Xuhui (Changle Road, 989). Veronafiere rafforza così la propria presenza in favore di brand strategici della filiera Italia: vino, marmo e construction, agritech sono gli asset in portfolio dalla Spa veronese che ora intende presidiare in pianta stabile anche il Paese del Dragone. Per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese: “Sono oltre 5 mila gli operatori cinesi presenti a Marmomac, Vinitaly e Fieragricola in un percorso di internazionalizzazione multipolare. L’obiettivo – ha proseguito – è favorire il business attraverso un’azione e una presenza assidue e costanti. Questa apertura coincide con la ricorrenza dei 120 anni dalla nascita della Fiera – la prima in Italia per organizzazione diretta delle manifestazioni – e i 20 anni di presenza qui in Cina. Vogliamo – ha concluso Danese – che gli uffici che apriamo oggi siano un ulteriore strumento per l’internazionalizzazione a disposizione non solo di Veronafiere ma anche dei nostri imprenditori e delle istituzioni”. “La Cina – ha detto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – oggi è un mercato da 1.600 miliardi di euro, cifra destinata a crescere in virtù delle aperture del Governo cinese, come ricordato anche dal presidente Xi Jinping in apertura del China International Import Expo, ribadendo il suo impegno a favore di libero scambio e globalizzazione dell’economia. Una opportunità che deve essere accolta con responsabilità anche dal nostro Paese, che oggi è solo il 22° fornitore di Pechino, con un valore di 18 miliardi di euro nel 2017. In questi 20 anni – ha concluso il direttore generale – le nostre relazioni in questo Paese sono notevolmente cresciute e abbiamo stabilizzato le nostre attività, specie nel settore vino”. La missione asiatica di Veronafiere prosegue a Hong Kong con il Padiglione Italia gestito da Vinitaly e Sol&Agrifood all’International Wine & Spirits Fair, dove saranno presenti oltre 100 aziende vinicole su un’area di 800 mq.