E’nuovamente esposto il capolavoro di René Magritte L’impero della luce (1953–54) (nella foto). Tra le opere della Collezione Peggy Guggenheim più amate, a fine aprile il quadro dell’artista belga ha lasciato Palazzo Venier dei Leoni per essere esposto in occasione della grande la mostra René Magritte: The Fifth Season, allestita al San Francisco Museum of Modern Art. L’esposizione ripercorreva la seconda metà della carriera di Magritte, dal 1943 al 1967 circa, riunendo opere provenienti da tutto il mondo per celebrare il talento di un pittore che, a distanza di oltre cinquant’anni dalla sua scomparsa, continua a esercitare una grande fascinazione sul pubblico. In occasione del ritorno “a casa” de L’impero della luce, da domani fino al 15 novembre il museo offre tutti i giorni alle 17 presentazioni gratuite al pubblico dedicate all’opera. La partecipazione è libera previo acquisto del biglietto d’ingresso. Inoltre domenica 25 novembre anche i bambini potranno conoscere i segreti che si celano dietro la tela di Magritte con il Kids Day Giochi di luce con René Magritte. La partecipazione è gratuita, per bambini dai 4 ai 10 anni, ed è obbligatorio prenotare il venerdì precedente al numero 041.2405444. Infine da non dimenticare che il 21 novembre, in concomitanza con la Festa della Salute e la Settimana dei veneziani (16 – 21 novembre), durante la quale i residenti dei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia hanno l’ingresso gratuito al museo, si celebra il 120° anniversario di nascita dell’artista. Tra il 1948 e il 1964 Magritte dipinge almeno 18 versioni di questa stessa opera, oggi conservate in musei di fama internazionale tra cui il Museum of Modern Art a New York e il Musées des Beaux-Arts de Belgique a Bruxelles. Quella acquisita da Peggy Guggenheim è tra le più grandi e, senza dubbio, tra quelle di maggiore successo. Venne esposta per la prima volta nel Padiglione del Belgio durante la XXVII Biennale di Venezia del 1954, e nell’ottobre di quello stesso anno Peggy l’acquisisce dall’artista stesso. Il visitatore viene subito attratto dalle dimensioni imponenti del quadro, dall’azzurro del cielo, ricco di luce, cosparso di vaporose nubi cumuliformi, in contrasto con il buio profondo che caratterizza la strada raffigurata nella parte bassa dell’opera. Dipinto con estrema precisione e accuratezza, presenta una superficie talmente liscia che difficilmente si possono intravedere le pennellate. Ma il suo fascino deriva in primis dalla resa estremamente realistica di un’immagine che è in realtà totalmente surreale. Senza altri elementi fantastici se non la combinazione paradossale del giorno e della notte, René Magritte viola una regola fondamentale della realtà. La luce del sole, di solito fonte di chiarezza, qui genera il turbamento e il disagio tradizionalmente associati all’oscurità. La luminosità del cielo diventa sconvolgente e rende la vuota oscurità sottostante ancora più impenetrabile. Questo soggetto bizzarro è trattato in uno stile preciso, impersonale, tipico della pittura surrealista veristica, preferito da Magritte.

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