Cala al 16,8% lo “spread” fra il prezzo del diesel in Italia e quello della Germania con il differenziale alla pompa che si è ridotto di oltre 2 punti percentuali rispetto al 18,9% di agosto facendo scendere da 13 a 12 euro il maggior costo su un pieno medio che un automobilista italiano ha nei confronti di un suo omologo tedesco. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop sui prezzi alla pompa in relazione all’aumento del prezzo del gasolio che ha raggiunto 1,531 euro al litro dopo aver toccato a settembre la quotazione mensile massima dal 2015. Se poi si prende in considerazione la benzina – spiega l’analisi Uecoop su dati Globalpetrolprices – lo “spread” con le stazioni di servizio in Germania scende all’8,6% con un taglio di quasi 4 punti rispetto ad agosto. Nella UE, dopo Svezia e Belgio è l’Italia a pagare il diesel più caro d’Europa, mentre il record del prezzo per la benzina – rileva Uecoop – è dei Paesi Bassi con un valore medio di 1,68 al litro, seguita dalla Grecia con 1,66 mentre l’Italia segue a ruota con 1,64 euro al litro. I prezzi del pieno al dettaglio da nord a sud della Penisola – sottolinea Uecoop – possono variare anche di diversi centesimi al litro a seconda che si vada in una pompa servita o self service, che ci si trovi dentro la rete autostradale oppure che si faccia rifornimento in una cosiddetta pompa bianca, ossia fuori dalla rete delle grandi aziende petrolifere. L’Italia – conclude Uecoop – è nella top ten della benzina più cara del mondo con pesanti ripercussioni sia sui bilanci delle famiglie che sui costi che le imprese devono affrontare ogni giorno per trasporti e spostamenti.

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