Il Jardín de Cactus, il luogo a cui il comitato scientifico della Fondazione ha dedicato le ricerche, le edizioni, il film documentario e i convegni del Premio Carlo Scarpa 2017, torna al centro dell’attenzione pubblica nella sua isola, con una serie di appuntamenti scientifici e culturali, che avranno al centro non solo il Jardín de Cactus realizzato da César Manrique (1919-1992) nella cava di Guatiza, aperto al pubblico dal 1990, ma anche gli altri Centros de Arte, Turismo y Cultura gestiti dal Cabildo di Lanzarote, e, in generale, il tema più vasto del progetto in relazione al paesaggio dell’isola. Per la Fondazione il direttore Marco Tamaro, con Patrizia Boschiero, coordinatrice delle attività del Premio Carlo Scarpa e responsabile delle edizioni, e Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico. Per quanto riguarda il Premio Carlo Scarpa, venerdì 5 ottobre alle ore 12 sarà presentata la nuova edizione integrale in lingua spagnola, edita dalla Fondazione con i Centros de Arte, Turismo y Cultura–Cabildo de Lanzarote, del volume collettivo Lanzarote, Jardín de Cactus. Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2017, XXVIII edizione, a cura di Patrizia Boschiero, Luigi Latini, Juan Manuel Palerm Salazar, ad Arrecife, presso il Museo Internacional de Arte Contemporáneo – MIAC, Castillo de San José. Lo stesso giorno, sempre nella città capitale dell’isola, alle ore 18 sarà inaugurata la mostra documentaria del Premio Carlo Scarpa 2017, anch’essa a cura di Patrizia Boschiero, Luigi Latini, e Juan Manuel Palerm Salazar, con nuovo allestimento e grafica di Anna Costa, fotografie di Andrea Rizza Goldstein, presso La Casa Amarilla del Cabildo di Lanzarote, nel cui ambito sarà anche proiettato il film documentario realizzato dalla Fondazione, con la regia di Ziyah Gafic. Poi, in programma un incontro pubblico nel cinema Luis Buñuel del Centro de Innovación Cultural–CIC El Almacén, con interventi di Luigi Latini, Lázaro Sánchez Pinto e Juan Manuel Palerm Salazar. Il piccolo Jardín de Cactus nel nord-est di Lanzarote è parte di una speciale costellazione di cave e crateri coltivati, testimonianza esemplare di un fertile equilibrio tra natura e cultura. Questo luogo, l’antica cava di Guatiza trasformata in giardino, costituisce uno dei più significativi progetti dell’artista César Manrique per Lanzarote, realizzato lavorando nel suolo dell’isola con le modalità proprie della sua storia e dei suoi abitanti: costruire terrazzamenti, stendere superfici di terra vulcanica, elevare strutture in pietra per la protezione dal vento, coltivare, in questo caso, una collezione di migliaia di cactus disposti con gusto teatrale per la gioia degli abitanti e degli ospiti. Su quest’isola di vulcani, distese di sabbie e di cenere, senz’acqua, battuta da venti africani secchi e costantemente attraversata dagli alisei provenienti da nord-est, vediamo maturare il rapporto dell’uomo con il proprio ambiente in chiave di esercizio di resistenza.
César Manrique ha saputo, nel suo tempo, riconoscere il valore dei propri luoghi e mettere in atto strumenti e pratiche tali da sviluppare una coscienza sociale e politica di un ambiente sino ad allora considerato povero e privo di attrattività. Il contributo di questo artista militante che, a partire dagli anni sessanta, si batte contro lo sfruttamento turistico dell’isola, proponendone un modello alternativo, ci mette di fronte alle questioni irrisolte nel rapporto tra conservazione e trasformazione nel campo del paesaggio. Manrique ha mostrato in questo senso, con il proprio lavoro, una possibile strada, costruendo luoghi come il Jardín de Cactus, che nel loro insieme si presentano come il manifesto di un diverso modo di vivere nell’isola e di riconoscerne, con occhi nuovi, la bellezza. Il volume Lanzarote, Jardín de Cactus in edizione italiana e inglese è distribuito in commercio nelle principali librerie dal coeditore Antiga Edizioni. Per info: pubblicazioni@fbsr.it, 0422 5121, www.fbsr.it, studio Esseci.
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