Sulle fatture emesse dai gestori di luce, gas ed altri servizi di pubblica utilità, potrebbe essere indicata, a breve, la data di spedizione. Lo segnala Adico (ass.difesa consumatori di Mestre). Nel momento in cui gli operatori postali ricevono la corrispondenza da inviare al recapito, avranno l’obbligo di indicare sulla busta la data in cui la bolletta/fattura è stata presa in carico, con l’indicazione ‘spedita il xx/xx/xxx’). Secondo l’Agcom questa soluzione “è l’unica che fornisce la certezza della data di spedizione consentendo quindi all’utente finale di individuare più facilmente le responsabilità di eventuali ritardi nel recapito delle bollette”. Le nuove regole – è bene chiarirlo, è detto nella nota di Adico – non sono ancora in vigore , ma tra pochi mesi la rivoluzione in bolletta potrebbe diventare realtà. Nella legge di bilancio approvata dal precedente governo, è infatti scritto nero su bianco che deve essere l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a stabilire “le modalità tecniche e operative che il servizio postale deve osservare per assicurare la certezza della data di spedizione delle fatture agli utenti da parte dei soggetti gestori di servizi di pubblica utilità”. E in questi mesi l’Agcom si è data da fare convocando vari tavoli tecnici sia con gli operatori che con le associazioni dei consumatori. Il problema del resto esiste ed è molto sentito. A chi, del resto, non è capitato di trovare nella propria cassetta della posta una bolletta già scaduta o prossima alla scadenza? Il Garante non nasconde che il servizio di recapito per com’è oggi suscita qualche perplessità. Sono state numerose – si legge nella delibera dell’Agcom – le segnalazioni “da parte di utenti e Sindaci che lamentavano ritardi nella consegna della corrispondenza ed in particolare proprio delle fatture/bollette da parte degli operatori postali, con evidenti conseguenze negative per i cittadini: interessi di mora per ritardato pagamento fino all’ interruzione del servizio per mancato pagamento”.Non solo. Negli ultimi mesi, spiega ancora l’Agcom “si sono verificati numerosi casi di dispersione/distruzione di invii postali affidati al fornitore del servizio universale e ad altri operatori postali che hanno determinato l’avvio di procedimenti sanzionatori da parte dell’Autorità”. Dopo aver vagliato varie ipotesi, l’Agcom è giunta alla conclusione che la soluzione più idonea a tutelare i consumatori consista “nell’apposizione da parte dell’operatore postale della data di spedizione”.Sarà compito del Ministero dello Sviluppo Economico adottare e rendere operativo il relativo regolamento. L’Agcom ritiene “che un periodo transitorio di 6 mesi dalla pubblicazione della delibera finale possa essere considerato congruo per gli operatori postali per adeguare i propri sistemi produttivi al fine di procedere alla stampa della data di spedizione sulle buste che contengono le fatture”. (fonte Today.it)