“Mi sono sempre riconosciuta in progetti di larga portata come l’espansione dei livelli della realtà. Con Yugen cerco di stimolare un’idea o delle idee, che evochino dimensioni alternative rispetto all’esperienza della realtà. Il mio lavoro di immagini in movimento evolve dell’impulso ad esplorare ed estendere il medium del film. Non sono video arte; l’esperienza di Sloimage è molto più prossima a quella della pittura”. Lo ha detto in una conferenza stampa di presentazione, a Venezia, Martha Fiennes, scrittrice, artista e regista che vanta ricoscimenti prestigiosi; Fiennes è nota per utilizzare la tecnologia senza complessi, creando progetti video sofisticati che infrangono i confini tra la cinematografia canonica e l’arte. Yugen è un film painting realizzato con un sofisticatissimo sistema informatico creato dalla stessa Fiennes, che non ha precedenti. La premiere di Yugen il primo settembre alla Scuola Grande di San Rocco mentre il progetto il 2 e 3 settembre al Teatrino di Palazzo Grassi, a 10 passi dal Canal Grande, nella zona di San Samuele (ingresso libero). Yugen (termine che appartiene alla filosofia giapponese) è una esperienza visiva davvero inedita: ha per protagonista la stauaria Salma Hayek che tiene l’asse di una scena in costante movimento, un intorno che cambia secondo i principi dello Sloimage del quale Martha Fiennes è una pioniera in assoluto: in concreto, si tratta di un sistema complesso che consente alle immagini di prendere vita alla lettera. Va aggiunto, come è stato puntualizzato con i media, che Yugen assomiglia ai meccanismi del sogno. Per Fiennes – che ha passate esperienze in video pubblicitari – l’opera diventa un medium per esplorare dentro sè stessi, per mettere alla prova la nostra stessa percezione della realtà distante. I toni generalmente scuri di Yugen ribadiscono il misticismo della visione: una esperienza che è accentuata vieppiù dalle musiche create per questo progetto da Magnus Fiennes che ha già collaborato in Nativity. Il suono assume un potere ipnotico, seduce la mente dello spettatore e ne implementa il gioco interattivo. Di fatto, come è stato illustrato, è un’operazione capace di parlare a qualsiasi essere terrestre, e poco conta la sua cultura e l’origine nativa. Tendercapital, attraverso TenderToArt, che è il suo incubatore d’arte contemporanea, coinvolge ogni anno artisti capaci di porsi in risalto per innovazione e qualità dei loro linguaggi di ricerca. Moreno Zani, fondatore e presidente di Tendercapital, ha sottolineato come “arte e tecnologia sono state in costante dialogo fin dai tempi antichi: Yugen, connubio di coding, CGI e riprese cinematografiche è un passo ulteriore nell’eplorazione che apre nuove visioni per entrambi i fronti”. (photo TenderToArt).