A Venezia il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia (foto Regione) hanno firmato il nuovo Protocollo di Legalità per la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta a pedaggio, attualmente la più grande infrastruttura in corso d’opera in Italia, con un costo complessivo pari a 2 miliardi 258 milioni, per 94 chilometri di percorso attraverso 36 Comuni tra le province di Vicenza e Treviso, con 16 caselli e con una percentuale già cantierata del 50% circa. Il Protocollo è stato siglato anche dai Prefetti di Treviso, Maria Rosa Laganà, e Vicenza, Umberto Guidato, dai rappresentanti degli Ispettorati del Lavoro delle due province, Roberto Parrella (Treviso) e Francesco Bortolan (Vicenza), dal rappresentante della Società Superstrada Pedemontana Spa, Matterino Dogliani, e dalle organizzazioni sindacali (Cgil,Cisl,Uil) dei territori attraversati dall’arteria, rispettivamente Mauro Visentin, Marco Potente e Gianluca Quatrale per Cgil, Cisl e Uil Treviso; e Luca Russo, Lorenzo D’Amico, Pietro De Angelis per Cgil, Cisl e Uil Vicenza. “Il modello con il quale si sta realizzando la Pedemontana Veneta – ha sottolineato Salvini – può essere portato a esempio anche per il resto d’Italia. E’ un modello pubblico-privato positivo. Firmando questo Protocollo – ha aggiunto – riaffermiamo un’idea di crescita, di sviluppo, di futuro, perché non siamo stati votati per fermare. E diciamo anche chiaro e forte che siamo decisi a combattere duramente contro il crimine organizzato, contro la delinquenza che, dove ci sono soldi, cerca sempre di intrufolarsi, utilizzando tutte le armi in nostro possesso, a cominciare dalla trasparenza riaffermata con la firma”. Zaia dal canto suo ha dichiarato: “è una giornata storica perché andiamo avanti nella realizzazione di un’infrastruttura che risolverà i problemi di viabilità di mezzo Veneto e perché abbiamo siglato non solo un Protocollo importante e articolato, ma un vero e proprio accordo di responsabilità, con il quale ci si allinea ancor di più alle direttive del Ministero e dell’Autorità Anticorruzione, al punto che, se emerge qualcosa di strano su un’azienda che sia anche precedente al Protocollo di oggi, essa dovrà comunque andarsene. Vogliamo smentire – ha aggiunto – lo stereotipo di un Paese dove, se c’è una carriola, c’è anche chi ruba, e faremo tutto quanto umanamente e tecnicamente possibile per riuscirci. Tutti gli atti di questo progetto – ha voluto rimarcare Zaia – sono pubblici e visibili a tutti. E’ con la trasparenza e con Protocolli forti come questo che si combatte in concreto la malavita e le sue infiltrazioni”. Un modello innovativo anche per quanto riguarda l’aspetto dei pedaggi, è stato sottolineato. “Per onestà intellettuale – ha aggiunto Zaia – non dobbiamo dimenticare che, con questa formula, il concessionario ha in realtà rinunciato a miliardi di guadagni certi, perché non incasserà i pedaggi. Questi li incasserà la Regione, che pagherà un canone annuo sulla base di stime di traffico redatte sul piano squisitamente tecnico. Ciò che si incassa – ha concluso – va al Veneto dell’autonomia e dell’identità”. Sull’andamento dei lavori, Zaia ha detto che “il primo tratto di 7 chilometri tra Breganze e Marostica è già finito e potrebbe essere aperto entro ottobre. Poi procederemo per stralci: mano a mano che si concluderanno i lavori tra un casello e l’altro dei 16 previsti, quel tratto verrà subito reso disponibile all’utenza”.