Autostrade per l’Italia ha confermato gli stanziamenti per i lavori ed ha dato l’assenso al progetto di rifacimento del Ponte Morandi. Si è appreso dai media economici, come MF, che il CdA della società ha condiviso una prima lista di iniziative per una stima preliminare di 500 milioni di euro, finanziati con mezzi propri. La società tramite un comunicato ha scritto che “sta proseguendo le attività di progettazione per la ricostruzione del ponte Morandi. Il progetto, per il quale Autostrade sta coordinando a Genova un gruppo di imprese, esecutori e progettisti anche di livello internazionale, prevede la demolizione delle attuali strutture rimaste del ponte sul Polcevera e la ricostruzione del ponte in acciaio secondo le più moderne tecnologie ad oggi disponibili in un periodo stimato di 8 mesi, una volta avute le autorizzazioni”. La nuova struttura sarà realizzata in acciaio. Il board ha garantito, si legge ancora nella nota, il pieno “supporto alle famiglie colpite dalla tragedia”. In particolare, “per quanto riguarda le famiglie delle vittime e tutti coloro i quali sono stati costretti a lasciare la propria casa, Autostrade per l’Italia ha risposto all’appello lanciato sulla piattaforma social Change.org, istituendo un nuovo fondo per soddisfare le prime esigenze delle famiglie colpite dalla tragedia ed i bisogni degli sfollati”. La società ha studiato insieme al Comune di Genova “interventi urgenti per il ripristino della viabilità e l’attivazione di viabilità alternative”. In particolare, è stato definito “un asse viario sul lato destro del torrente Polcevera, una rotonda per facilitare l’ingresso al porto, la messa in sicurezza di un viadotto di proprietà demaniale di accesso al casello di Genova Aeroporto, un percorso riservato ai mezzi pesanti sulle aree Ilva. Per quest’ultimo intervento sono già iniziate le operazioni”. “Sempre in tema di viabilità cittadina, Autostrade per l’Italia ha manifestato la disponibilità a supportare altre iniziative utili ad agevolare la mobilità dei cittadini genovesi”. E’ stata inoltre predisposta la sospensione del pagamento del pedaggio autostradale sulla rete genovese, con effetto retroattivo a partire dal 14 agosto e questo fino alla completa ricostruzione del ponte sul Polcevera per tutti gli utenti. E’ stato comunicato che non c’è stata alcuna “sfiducia” all’ad, Giovanni Castellucci (nella foto MF), che avrebbe offerto le proprie dimissioni (particolare anticipato da MF, respinte dalla famiglia Benetton, anche perché il top manager a ottobre dovrà gestire il processo di integrazione tra Atlantia e il colosso spagnolo, Abertis, rilevato lo scorso marzo insieme ad Acs, da cui nascerà il gigante delle autostrade europee. Secondo gli analisti Castellucci resterà al suo posto, e giudicano improbabile la revoca della concessione, ma possibile, oltre all’esborso milionario per pagare un nuovo ponte, una maxi multa e un gigantesco risarcimento danni. Comè la linea del Governo? Al momento si mostra più cauto sulla nazionalizzazione di Autostrade per l’Italia. Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è prematuro parlarne, piuttosto si è orientati ad “aprire la discussione sul modo in cui ciò che è oggetto di concessione possa restituire il massimo bene ai cittadini”. Anche il Premier, Giuseppe Conte, è apparso cauto: “valuteremo con attenzione la modalità migliore per soddisfare l’interesse pubblico. Va senz’altro trovata un’alternativa a cattive privatizzazioni e a un sistema concessorio mal realizzato”. Stando agli analisti di Equita, il Governo vuole proseguire con le procedure di annullamento/revoca della concessione e dall’altro lato sembra voler massimizzare i vantaggi ottenibili da maggiori investimenti e miglioramento delle condizioni delle concessioni. Al momento questa è la situazione. E dalla terra dei Benetton, il Veneto, un commento del presidente della Regione Luca:
“credo che, nelle prime ore dopo il disastro, la situazione sia stata gestita male dalla famiglia Benetton, perché occorreva subito una presa di posizione; però è bene e fondamentale, in questa fase, chiarire fino in fondo le cause del crollo e le relative responsabilità. I cittadini hanno il diritto di capire cosa è accaduto”.

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