Oltre al caldo anche lo shock da condizionatore può rappresentare un rischio per i 13,5 milioni di anziani in Italia soprattutto nel passaggio fra ambiente esterne e locali climatizzati a temperature “polari” sotto i 25-27 gradi. E’ quanto afferma l’Unione europea delle cooperative Uecoop in relazione all’ondata di afa che sta colpendo l’Italia con il boom dei consumi energetici dei condizionati e temperature esterne oltre i 40 gradi percepiti che stanno mettendo a dura prova la resistenza delle fasce più deboli della popolazione. I cambiamenti climatici con picchi di calore in estate influenzano sempre più anche l’assistenza agli anziani – spiega Uecoop – e diventa sempre più importante integrare terapie, cure e dieta anche con attenzioni maggiori alle condizioni climatiche dell’ambiente in cui si trova a vivere l’anziano, soprattutto d’estate, quando il rischio disidratazione e collassi aumenta in maniera esponenziale o quando si verificano anche casi di “polmoniti da condizionatore”. Con il progressivo invecchiamento della popolazione italiana, con gli anziani cresciuti del 18% negli ultimi dieci anni e destinati ad aumentare ancora e con 2,5 milioni di over 65 parzialmente o totalmente non autosufficienti – rileva Uecoop – diventa sempre più importante integrare le cure con quella parte di misure di sostegno legate agli stili di vita in relazione alle condizioni climatiche e ambientali, con la necessità di un continuo aggiornamento di metodi e procedure sia da parte dei familiari che da parte di chi opera nel settore come gli oltre 328mila operatori delle cooperative sociali e di assistenza.