Il 26 di agosto, giorno del compleanno di Peggy Guggenheim (photo d’arch.), è in programma l’immancabile concerto per celebrare la mecenate, dedicato a soci e sostenitori della Collezione. Ad esibirsi è il Quartetto Noûs insieme al maestro Nemanja Stankovic, primo violoncello dell’Orchestra Filarmonica di Belgrado, che si cimenteranno in un repertorio che spazierà da Anton Webern a Franz Schubert. Il concerto è in collaborazione con Le Dimore del Quartetto e con la Società del Quartetto di Milano. E se il vostro girovagare vacanziero vi porta anche in laguna, perché non approfittare della quiete e del verde del Giardino delle Sculture e trascorrere così qualche ora alla Collezione Peggy Guggenheim? In attesa dell’apertura il 22 settembre del prezioso tributo che il museo dedica al marchigiano Osvaldo Licini, con la retrospettiva a cura di Luca Massimo Barbero. A Palazzo Venier dei Leoni è possibile immergersi nelle atmosfere precolombiane della mostra Josef Albers in Messico. Il percorso di circa un centinaio di opere mette in evidenza lo stretto rapporto che si creò tra il linguaggio astratto di Albers e le forme architettoniche dei monumenti dei siti archeologici messicani che l’artista visitò più volte, tra gli anni ’30 e ’60 del Novecento, insieme alla moglie Anni, documentandole con innumerevoli scatti fotografici, oggi esposti accanto alle più celebri serie “Variante/Adobe” e “Omaggio al quadrato”. Con oltre 77.000 visitatori dalla sua apertura, il 19 maggio, la mostra sta riscuotendo un buon successo di pubblico e crtitica. “Albers alla scoperta del Messico tra arabeschi e piramidi nascoste” ha titolato la Stampa, mentre la Lettura – Corriere della sera ha scritto “Il Messico [di Albers] Mecca dell’arte astratta”. La mostra rimane aperta fino al 3 settembre con visite guidate gratuite giornaliere, alle 15.30, previo acquisto del biglietto d’ingresso. C’è tempo invece fino al 25 novembre per rivivere nella Project Rooms del museo la “Biennale di Peggy Guggenheim”: ovvero quel fatidico 1948 quando la collezionista venne invitata a esporre i suoi capolavori alla celebre rassegna d’arte veneziana, la prima dopo la fine del secondo conflitto mondiale. “Come il padiglione di Peggy Guggenheim ha cambiato la storia dell’arte del ‘900”, ha scritto la celebre rivista inglese di design e moda AnOther Magazine approposito di questo raccolto quanto puntuale omaggio all’esposizione delle avanguardie europee e americane della mecenate che per la prima volta venivano mostrate al pubblico europeo. Grazie a una dettagliatissima machette, affiancata da immagini storiche, lettere e documenti, è possibile scoprire l’allestimento del padiglione della “signora Guggenheim” allora curato dall’architetto Carlo Scarpa. Tutti i giorni alle 15 vengono offerte visite guidate gratuite comprese nel biglietto d’ingresso.

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