I musei dell’acqua entrano a far parte del programma delle Nazioni Unite dedicato alla risorsa idrica. L’Unesco ha infatti ufficialmente accolto la proposta italiana, ideata e elaborata da Ca’ Foscari e dal Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua, di accogliere all’interno dell’International Hydrological Programme (IHP) la Rete Globale dei Musei dell’Acqua, che coinvolge oltre 60 musei e centri di ricerca in varie parti del mondo con un bacino potenziale di oltre 5 milioni di utenti. Questa notizia è stata pubblicata sul magazinenews dell’ateneo veneziano (con foto). La Rete italiana dei “Musei” è attualmente composta da 11 sedi e si estenderà in futuro anche alle città d’acqua italiane, le città con rilevante patrimonio idraulico e storico, tangibile e intangibile: oltre a Venezia e alla sua laguna, Milano con i suoi Navigli; Bologna con i suoi canali; Roma con i suoi acquedotti; Comacchio con le saline; Palermo e Napoli con i loro canali sotterranei. Un patrimonio unico che potrà essere valorizzato anche in chiave turistica. “Al di là del riconoscimento – ha detto Francesco Vallerani, professore di Geografia a Ca’ Foscari e promotore dell’iniziativa – ciò potenzierà una larga rete di relazioni internazionali e di attività sia di ricerca che nell’ambito educativo e di creazione di consapevolezza circa la gestione dell’acqua dolce del pianeta”. Come illustrato dall’Ambasciatore Vincenza Lomonaco nel corso della presentazione dell’iniziativa al Consiglio IHP, i Musei dell’Acqua rappresentano i luoghi in cui si valorizza la ricchezza e l’unicità dell’inestimabile patrimonio “idraulico” dei nostri Paesi, un patrimonio di cultura e conoscenza che, nel caso italiano, si estende dall’epoca degli Etruschi, dei Romani, del Medio Evo e del Rinascimento fino ai giorni nostri. Un “sapere” che costituisce una risorsa formidabile per affrontare le sfide che nel settore idrologico e della gestione delle risorse idriche la comunità internazionale è chiamata oggi ad affrontare. Anche sul tema della “cultura dell’acqua” – secondo una nota della Farnesina – l’Italia conferma la sua leadership nella conservazione e trasmissione del patrimonio, tanto materiale che immateriale, alle future generazioni.

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