“Esof 2020 può costituire una straordinaria opportunità per sviluppare il potenziale del territorio dal punto di vista della scienza ma anche della portualità, della logistica e del turismo nella sua accezione più ampia. Sarà determinante nel definire il ruolo di Trieste nello scacchiere internazionale dei prossimi anni”. Questo il concetto espresso dall’assessore regionale a lavoro Alessia Rosolen, nel suo intervento in francese alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione triestina dell’EuroScience Open Forum (Esof) svoltasi a Tolosa, città protagonista di Esof 2018, durante la quale sono intervenuti, tra gli altri, Stefano Fantoni, presidente della Fondazione Internazionale Trieste, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, alla presenza tra il pubblico del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Esof 2020, come annunciato, si svolgerà dal 4 luglio a venerdì 10 luglio 2020, nella cornice del Porto Vecchio di Trieste, un’area di 65 ettari pronta a cambiare volto per offrire alla città un’opportunità unica per una rapida crescita economica, sociale, culturale e occupazionale. Esof 2020 sarà inoltre accompagnato dal Science in the City Festival, che per due settimane farà conoscere, sperimentare e divertire il pubblico con la scienza e la tecnologia. L’iniziativa, il cui motto sarà “Freedom for science, science for freedom”, punterà l’attenzione al Centro-Est Europa e Rosolen ha spiegato che “attraverso Esof Trieste può rafforzare il ruolo cerniera tra i Balcani e l’Europa Occidentale, creando opportunità commerciali, occupazionali e di crescita”. Ricordando gli accordi di collaborazione avviati tra l’amministrazione regionale il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell’Università e Ricerca e il Centro Comune di Ricerca Europea per la valorizzazione del sistema scientifico regionale Rosolen ha quindi spiegato che “questo evento rafforzerà ulteriormente la dimensione internazionale del sistema scientifico regionale. In questa fase storica, in cui l’Europa viene spesso, a torto o a ragione, percepita come un freno sviluppare questi progetti transnazionali diventa strategico anche sotto il profilo simbolico. Con Esof, abbiamo tutti una grande occasione per dimostrare che l’Europa può spalancare scenari estremamente interessanti per i cittadini. Spetta a noi creare le condizioni affinché questa iniziativa non si trasformi nell’ennesima occasione persa, perché il sistema regionale della scienza può e deve divenire la miccia per alimentare la crescita ulteriore dell’area balcanica”. Inoltre è stato spiegato come alla base dell’assegnazione di Esof 2020 a Trieste ci sia “un lavoro durato decine di anni, che ha trasformato la città in un sistema di eccellenza, il quale deve essere esteso all’interno di tutta l’area balcanica. A lungo Trieste è stata il riferimento culturale e storico di una zona ampia e deve esserlo anche per il sistema della ricerca e dell’innovazione. Attraverso questo evento il Friuli Venezia Giulia ha quindi l’opportunità di essere il capofila di un sistema che coinvolge anche le regioni limitrofe”. Una posizione in linea con quella del neo presidente dell’Euroscience, Michael Matlosz, il quale ha rimarcato la volontà di guardare all’area balcanica per aumentare il respiro europeo di questa importante manifestazione scientifica e favorire l’innovazione e la ricerca. Al presidente Fantoni il compito di annunciare i tre testimonial d’eccezione dell’edizione triestina dell’evento: l’astrofisica Marica Branchesi, ricercatrice al Gran Sasso Science Institute (Gssi) e nominata nel 2018 tra le 100 personalità più influenti del mondo dalla rivista Time, lo scrittore Paolo Giordano e l’archistar Massimiliano Fuksas. Fantoni ha poi ribadito che Esof punta a rafforzare il ruolo di Trieste nella diplomazia internazionale attraverso la conoscenza, e a lasciare come eredità alla città uno science centre di eccellenza dell’Alto Adriatico e anche un istituto della scienza e dell’innovazione specificamente orientato ai Balcani.

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