La grande festa del Redentore a Venezia 2018 si celebra il 14 e domenica 15 luglio: tra mega eventi e straordinari fuochi d’artificio in bacino San Marco. La tradizione si ripete da oltre 400 anni e coniuga storia, religione e folklore. L’evento è così conosciuto che ogni anno si presentano problemi per l’alto numero di persone che, dalle rive, dalle terrazze di palazzo privati ed alberghi, assistono alla notte famosissima. Ed ogni volta la polizia urbana, con le forze dell’ordine, è impegnata nell’ordine pubblico e vigilanza antiterrorismo e a regolamentare i punti di arrivo a Venezia: soprattutto la stazione ferrovaria e il terminal automobilistico. E in vista di questa festa già sono state emanate ordinanze per regolare gli afflussi. Sul versante dei soggiorni di 1-2 notti a Venezia ci sono scasissime disponibilità; le agenzie invitano a far capo alla vicina Mestre. E tutti gli esercizi pubblici, dai più affermati alle semplice hosteria veneziana offrono cene (con vista i più) per la notte dei “foghi” con piatti veneziani; tra i più richiesti ci sono i bigoli in salsa (d’acciuga), bovoletti (lumachine di mare) conditi con prezzemolo, aglio e olio d’oliva, l’anatra rosta o costine allo spiedo, le sardee in saor (sarde con la cipolla marinata) ed è tradizione chiudere la cena con l’anguria ghiacciata. I prezzi sono alti per chi sceglie il punto di lusso (anche mille euro), mentre gli esercizi di ristoro lungo le rive della Giudecca e di S.Marco praticano listini fissi da 200-300 euro a persona (quelli à la carte arrivano anche al raddoppio). E’ consuetudine che chi è in barca, illuminata con i caratteristici lampioncini veneziani, in sosta a San Marco, consuma la tipica cena a bordo. Le autorità si aspettano un’alta partecipazione di pubblico: dentro le 100 mila persone. Come ogni anno sono state organizzate feste sull’acqua o negli eleganti palazzi del centro storico: balli e festeggiamenti di ogni tipo continueranno fino all’alba, concedendosi verso le 23.30 una pausa per assistere agli straordinari fuochi del Redentore a Venezia, uno spettacolo pirotecnico che incanta il mondo e dura circa 40 minuti. In quella fascia oraria la zona d’acqua, alla presenza di centinaia di barche di ogni tipo, diventa un palcoscenico di riflessi che creano un caleidoscopio di colori che si staglia dietro le guglie ed i tanti campanili della città. Il Redentore è una delle feste più antiche: ricorda la fine della terribile pestilenza che durante il XVI secolo decimò la popolazione della Serenissima. Per tentare di arginare la pandemia, il Doge di Venezia Alvise Mocenigo fece voto di costruire una splendida basilica… La terza domenica di luglio del 1577, posta la prima pietra della chiesa del Redentore sull’isola della Giudecca, si decise di celebrare la fine della pestilenza allestendo una passerella galleggiante tra Venezia e la Giudecca sulla quale sfilarono in processione il popolo e le più alte cariche e rappresentanze della Repubblica. Per consentire ai veneziani e ai turisti di far visita alla chiesa del Redentore della Giudecca l’amministrazione comunale fa costruire un ponte votivo che viene attraversato a piedi dalla zona Zattere-Salute fino al tempio del Palladio dove si celebrano sante Messe, si accendono ceri e da dove il Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia impartisce con l’ostensorio la benedizione a tutti i presenti vicni e lontani. Domenica 15 si svolgono le regate su pupparini e su gondole che chiudono i festeggiamenti. A Venezia le grandi feste tradizionali sono tre: il patrono San Marco (25 aprile), il Redentore (terza domenica di luglio) e la Regata storica in Canal Grande (prima domenica di settembre). (foto d’arch.).