Il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga (foto) ha fatto visita al “Cara” di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, ed ha incontrato i responsabili (oltre al Prefetto Massimiliano Marchesiello e referenti dello stesso Cara, il sindaco di Gradisca e ufficiali della forze dell’ordine). In una nota si segnala che Fedriga ha detto di aver intezione di informare il Governo che la sua Regione è disponibile ad ospitare uno o più Centri di permanenza per i rimpatri (attualmente la sigla è Cpr) ma che chiederà l’abolizione del “Cara” di Gradisca, un centro dove non ci sono controlli e che vi è ospitato può uscire liberamente dalle 8 alle 20. In buona sostanza, il presidente Fedriga ha sostenuto che bisogna rivedere tutta la normativa dell’accoglienza e che i centri per coloro che devono essere espulsi e che si andranno ad istituire devono essere semi detentivi. C’è stato dunque un primo incontro con l’amministrazione – il sindaco, Linda Tomasinsig, e la Giunta; la riunione è servita per definire la situazione e capire le esigenze di una città che, in quanto ad accoglienza, ha già dato molto. Tra i vari argomenti discussi anche il possibile trasferimento dallo Stato al Comune della caserma, per poterla utilizzare come scuola primaria e insediarvi all’interno la nuova stazione dei carabinieri. A seguire c’è stata la visita alla struttura, assieme a numerosi consiglieri comunali che, negli anni, hanno seguito le vicende del “Cara”. Tra i centri per i rimpatri, ad esempio, si potranno troivare spazi adeguati a Trieste, Gorizia e Udine. “I centri per chi potrebbe essere espulso devono caratterizzarsi come contenitivi, cioè bisogna impedire quelle dispersioni nell’area circostante che, all’insegna dell’accoglienza diffusa, hanno creato non pochi problemi ai residenti. Le Forze dell’Ordine – ha aggiunto Fedriga – devono poter intervenire all’interno del centro, garantendone la sicurezza complessiva”. Questo ha dichiarato il sindaco Tomasinsig al presidente Fedriga: “noi abbiamo vissuto l’esperienza del Cie” ha ribadito. “I nostri cittadini l’hanno vissuta con paura e timore sia per quello che succedeva dentro, che non si vedeva, sia per quello che succedeva al di fuori. Prima di parlare di Cpr per Gradisca, le soluzioni devono essere altre perché la popolazione è stanca veramente. “Attualmente”, ha detto con vigore Tomasinsig, “nel Cara sono accolte 418 persone ma nei primi mesi del 2017 siamo arrivati a un picco di 700, in coincidenza con i trasferimenti da Gorizia. Quello di oggi è stato un incontro proficuo, perché ho trovato la disponibilità da parte del governatore a confrontarsi anche su altre tematiche”.

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