Arno Kompatscher, presidene della la Provincia di Bolzano, Maurizio Gentile e Luigi Ferraris rispettivamente AD di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e di Terna Rete Elettrica Nazionale, hanno firmato a Palazzo Widmann di Bolzano l’accordo per quella che può essere considerata una pietra miliare per l’approvvigionamento energetico in Alto Adige (foto A.A.Innovazione). L’intesa, informa una nota della Provincia, prende avvio con l’ampliamento e la razionalizzazione della rete ad alta tensione in val d’Isarco, frutto di una pianificazione congiunta, realizzato da Terna con il contributo di RFI e BBT. La sintesi è più sicurezza e rispetto dell’ambiente. “Dopo decenni di trattative siamo riusciti a giungere ad una soluzione che soddisfa le esigenze sia tecniche che ambientali nel rispetto degli interessi degli enti coinvolti – ha affermato il presidente Kompatscher – l’accordo costituisce un traguardo di grande rilevanza che corona gli sforzi profusi. Con il primo step andremo a garantire sicurezza a migliaia di cittadini della zona di Bressanone (circa 10.000 abitanti e 1.000 edifici residenziali), l’approvvigionamento energetico complessivo per l’economia locale (l’Alto Adige è fra le regioni in Europa che si stanno sviluppando meglio) e la popolazione della val d’Isarco nonché della parte orientale della provincia, in particolar modo val Pusteria, Brunico e comuni limitrofi. Con questo primo step viene assicurata l’alimentazione energetica per il tunnel di base del Brennero e le relative tratte d’accesso, con quelli successivi potrà essere implementato un nuovo concetto di approvvigionamento energetico in Alto Adige. Vi è inoltre una data certa, il 2025, perché la rete di alimentazione elettrica ad alta tensione strutturata ex novo sia in funzione per consentire l’attivazione della BBT nel 2026, ovvero di quello che è il più grande progetto in fase di realizzazione in Europa”. Kompatscher ha poi ricordato come l’opera comporti un investimento complessivo stimato in 220 milioni di euro, dei quali la maggior quota a carico di Terna quale ente preposto alla fornitura di energia. Da parte sua la Provincia sosterrà i costi per l’abbattimento dei tralicci per un un importo compreso fra i 15 e i 20 milioni di euro. Il presidente Kompatscher, ringraziando i rappresentanti degli enti firmatari e delle amministrazioni locali, ha detto “ora potrà essere avviata la definizione dettagliata dei tracciati e del posizionamento delle varie stazioni nella quale saranno coinvolte le amministrazioni locali interessate continuando con la modalità del dialogo già avviato”. La firma del protocollo d’intesa è giunta in seguito ad una serie di incontri tecnici intervenuti tra ottobre 2016 e luglio 2017 che avevano portato alla definizione di uno schema complessivo di connessione dell’alimentazione per gli interventi di potenziamento ferroviario lungo l’asse del Brennero e per la razionalizzazione ad esso associata. Questa teneva conto delle esigenze del trasporto ferroviario e dei sistemi di trasporto di energia elettrica, conciliandole con le necessità del territorio. “Grazie al nuovo concetto e alla nuova infrastruttura di rete che sarà realizzata – ha sottolineato l’assessore ad ambiente ed energia, Richard Theiner – saranno eliminati e smantellati 4 degli attuali 6 elettrodotti a 132 kV, che comportavano un carico ambientale su varie aree abitate. Ne conseguono ritorni positivi per la qualità di vita e sull’ambiente a Millan/Bressanone e quindi la valorizzazione del patrimonio edilizio locale. I due elettrodotti restanti, che distano da conglomerati urbani, saranno raddoppiati (220 kV a doppia terna, ovvero una linea a 220kV e sul medesimo traliccio un’altra a 132kV) e saranno così in grado di garantire minori variazioni di tensione e quindi una minor eventualità di black out, nonché un ridotto impatto ambientale”. Le linee elettriche erano state realizzate verso la fine del 1940, quando la zona di Millan era scarsamente abitata, per essere invece sempre più insediata a partire dal 1960 in poi. Sono circa 1.000 gli edifici presenti sulle aree interessate dallo smantellamento dei 4 elettrodotti per un totale di circa 10.000 abitanti, senza contare gli alunni delle scuole. “La firma di questo protocollo – ha commentato Maurizio Gentile, ad di RFI Rete Ferroviaria Italiana – è un ulteriore tassello nel completamento del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, uno dei quattro corridoi TEN-T che attraversano l’Italia e che collega Helsinki con la Valletta”. Fanno parte di questo corridoio il tunnel di base del Brennero, i cui lavori sono in fase di avanzamento, e il primo lotto della linea di accesso da Sud, la Fortezza – Ponte Gardena. “Gli interventi previsti dall’accordo sulla rete elettrica, per cui RFI e BBT prevedono un investimento di oltre 50 milioni di euro, andranno a soddisfare le nuove esigenze energetiche che si creeranno con le nuove infrastrutture ferroviarie”, ha proseguito Gentile sottolineando che “si tratta di un accordo importante, nato anche grazie alla collaborazione di tutti i soggetti interessati, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile di infrastrutture che accresceranno le potenzialità del sistema di trasporti del nostro paese e dell’Europa e daranno un importante contributo per il trasferimento di quote crescenti di traffico merci dalla strada alla rotaia. La stratecigità delle opere riferite al corridoio del Brennero è stata confermata del resto anche dal nuovo Governo”, ha ricordato Gentile. “Con questo accordo insieme alla Provincia di Bolzano e a RFI avviamo un progetto che renderà più moderna e sicura la rete di trasmissione nazionale in Alto Adige e apporterà significativi benefici per il territorio”, ha affermato Luigi Ferraris, ad di Terna, sottolineando che “anche in questo caso il confronto e la collaborazione tra aziende e istituzioni hanno dato vita a un importante progetto, in grado di creare valore per il territorio altoatesino e, in generale, per il paese. “Il piano di sviluppo di Terna – ha ricordato Ferraris – prevede nei prossimi 10 anni investimenti nell’area della provincia di Bolzano per circa 400 milioni di euro per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete elettrica rendendola più sicura ed efficiente e consentendo un migliore sfruttamento dell’enrgia prodotta da fonte rinnovabile. Da un punto di vista ambientale sarà possibile demolire oltre 240 km di vecchi elettrodotti e 900 tralicci, liberando 600 ettari di terreno. Alla fine i tralicci saranno solo 300”.
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