L’ex Forte austriaco Sofia, in via San Leonardo sulle Torricelle (foto), è divenuto di proprietà del Comune. Il trasferimento dell’immobile dal Demanio al Comune è stato sottoscritto dall’assessore al Patrimonio Edi Maria Neri e dal direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Dario Di Girolamo. Un tassello importante nel percorso di acquisizione da parte del Comune dei compendi demaniali dello Stato, di cui Verona è ricca, che vanno dagli ex forti militari alle Porte di ingresso alla città per arrivare all’imponente cinta muraria. Attualmente utilizzato dall’ Azienda ULSS 9 Scaligera per alcune attività del CERRIS, Forte Sofia potrà essere assegnato ad enti e associazioni del territorio in base a progettualità di valorizzazione ma anche di recupero, a vantaggio di tutta la comunità. Il torrione, distribuito su tre piani fuori terra, occupa una superficie di 18 mila 500 mq, per un valore stimato di oltre 3 milioni di euro. Di fatto, con forte Sofia, si completa la prima importante fase di trasferimento di immobili demaniali, iniziata nel dicembre 2012 con l’accordo di valorizzazione previsto dalla normativa sul “Federalismo demaniale”. Un provvedimento che ha come obiettivo quello di liberare lo Stato dalla gestione di immobili che non utilizza più, trasferendoli a titolo gratuito agli enti locali, con precisi vincoli di gestione. Dal 2013 ad oggi, il Comune ha acquisito infatti Forte Caterina, una parte del compendio di Castelvecchio, Forte Lugagnano, Forte Preare a Montorio, la vasca dell’Arsenale, la 1^ Torricella Massimiliana e le Porte cittadine, San Zeno, Palio, Nuova, Vescovo e San Giorgio. Già avviata la procedura per il passaggio della cinta magistrale, che si sviluppa su oltre 10 chilometri e comprende torri, rondelle, bastioni, fossati e terrapieni. “Il patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato conta circa 50 mila cespiti, molti dei quali, i più belli, vengono usati per gli uffici statali – ha spiegato Di Girolamo -. La scelta di trasferirne alcuni agli enti locali, va nella direzione di valorizzarli al meglio e, come nel caso di Forte Sofia, far sì che diventino luoghi caratterizzanti del territorio e aperti a tutti”.