I pellegrini che hanno visitato in questi giorni della Tredicina l’Arca del Santo si contano a migliaia e sono provenienti da molte città italiane e straniere. Il 13 giugno Padova e tutti i fedeli di Sant’Antonio nel mondo venerano il santo taumaturgo, comprese le comunità dei Rom. Frate Antonio è uno dei santi tra i più conosciuti. In occasione del 13 giugno viene distribuito il “pane di S. Antonio”: “oggi chi bussa al convento, come ha ricordato padre Giancarlo Zamengo, direttore del Messaggero del Santo, non lo fa solo perchè non riesce a pagare una bolletta, un esame medico, i libri di scuola per un figlio..”. A Padova il 13 giugno è festa patronale per cui tutti gli uffici sono chiusi. La pontificia basilica apre le porte di prima mattina per le celebrazioni delle Sante Messe, ogni ora, fino a sera. I frati hanno in programma la distribuzione di migliaia di comunioni; impegnati nei servizi di accoglienza e d’ordine anche i novizi dei conventi, compreso quello di Camposampiero. Nel tardo pomeriggio la statua del santo sarà portata in processione per le vie del centro e venerata dalla popolazione al suo passaggio. Nel giorno che precede la memoria liturgica di Sant’Antonio, si svolge a Padova la sacra rappresentazione del Transito. Un corteo storico racconta le ultime ore di vita del Santo e culmina con il concerto delle campane che annuncia l’inizio delle solenni celebrazioni del 13 giugno. Almeno 150 figuranti sfilano in costume questa sera a Padova, alla vigilia della memoria liturgica di Sant’Antonio. Alle 20.30, nel quartiere Arcella, proprio dove morì il Santo, si rinnova la “Rievocazione storica del Transito di Sant’Antonio”, la sacra rappresentazione dell’ultimo viaggio da Camposampiero a Padova. Il 13 giugno 1231 Antonio, prossimo alla morte, chiese di essere portato nell’amato convento padovano di Maria Mater Domini; le 5 le scene della sacra rappresentazione che narrano l’evento sono ricavate dal testo dell’Assidua, la prima biografia scritta pochi anni dopo la morte del francescano, probabilmente fra Luca Belludi, fedele confratello di Antonio. L’ultima scena è l’arrivo del carro al Santuario dell’Arcella con il tradizionale concerto delle campane delle parrocchie di tutta la città alle 21.30 che avvia ufficialmente la Solennità del Santo del 13 giugno, così come stabilirono gli Statuti del Comune di Padova nel 1276. Il viaggio da Camposampiero su un carro trainato da buoi, l’incontro con frate Vinotto, l’arrivo al Monastero della Cella e la costernazione delle “Povere Dame” (le Clarisse) sono le icone sulle quali è incentrata la rievocazione storica che si svolge per un tratto dell’antica via Aurelia Copta (attuale via Aspetti) e ripercorre gli stessi luoghi toccati da Sant’Antonio circa otto secoli fa. L’ultima scena, la sesta – con le ultime ore di vita e l’agonia prima delle fatidiche parole «Video Dominum meum» («Vedo il mio Signore»), con le quali il Santo concluse la sua vita terrena – avviene invece all’interno del Santuario, di fronte alla “Cella del Transito”. La “Rievocazione risale al 1931, nel settimo centenario del transito, quando l’allora parroco e rettore del santuario dell’Arcella, p. Ludovico Bressan, pensò di realizzare una sacra rappresentazione sulla falsariga di quelle medioevali, ricostruendo l’episodio del viaggio da Camposampiero all’Arcella. La celebrazione del Transito avvenne nella sera del 12 giugno, nel rispetto de dettato degli Statuti del Comune di Padova che prescrivevano l’inizio della celebrazione della Festa di Sant’Antonio dopo l’ora nona della vigilia, per aprire la festa solenne del 13 giugno. L’intero percorso del transito da Camposampiero all’Arcella è del 1963, settimo centenario del ritrovamento della lingua incorrotta del Santo e della “Traslazione delle spoglie” dalla chiesetta di Santa Maria Mater Domini al primo nucleo dell’attuale Basilica del Santo. A documentarlo fu il regista Ermanno Olmi. Dal 2006, va segnalato che la Rievocazione storica del Transito è una manifestazione cittadina alla quale partecipano, oltre alle autorità della città di Padova, anche le rappresentanze dei comuni attraversati dalla Statale del Santo, a sottolineare il forte legame che, ancora oggi, lega il Santo al territorio padovano.