Il titolo della mostra è: “1948: la Biennale di Peggy Guggenheim”, a cura di Gražina Subelytė dal 25 maggio – 25 novembre nella sede di palazzo Leoni, che si affaccia sul canal grande. La mia mostra ebbe una risonanza enorme e il mio padiglione divenne uno dei più popolari della Biennale. Tutto ciò mi emozionava terribilmente, ma quel che mi piacque di più fu veder comparire nei prati dei giardini pubblici il nome Guggenheim accanto a quelli della Gran Bretagna, della Francia, dell’Olanda, dell’Austria, della Svizzera, della Polonia […] Mi sembrava di essere un nuovo paese europeo. Peggy Guggenheim (foto arch.(nel padiglione greco della XXIV Biennale di Venezia, dove espone la sua collezione, mentre appende Donna seduta II (1939, PGC) di Joan Miró; 1948. Fondazione Solomon R. Guggenheim. Photo Archivio Cameraphoto Epoche. Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005. Nel 2018 ricorre il 70° anniversario dell’esposizione della collezione di Peggy Guggenheim alla XXIV Biennale di Venezia, presso il padiglione greco. Per commemorare questo momento dirompente nella storia dell’arte del XX secolo, la Collezione Peggy Guggenheim presenta 1948: la Biennale di Peggy Guggenheim, mostra-omaggio a cura di Gražina Subelytė, Assistant Curator del museo, allestita nelle Project Rooms dal 25 maggio al 25 novembre 2018. La mostra mira a ricreare l’ambiente del padiglione attraverso documenti, fotografie, lettere e una maquette che per la prima volta ne ricostruisce gli spazi e l’allestimento originario del ’48, seguito dall’eminente architetto veneziano Carlo Scarpa, che collabora con la Biennale dal 1948 al 1972. Non mancheranno alcune delle opere allora in mostra, oggi parte della Collezione Peggy Guggenheim, insieme ad altre in seguito donate, quali Composizione n. 113 (1939) di Friedrich Vordemberge-Gildewart e Composizione (1936) di Jean Hélion, oggi nella collezione del Museo d’arte di Tel Aviv, e che dagli anni ’50 non sono mai più state esposte a Venezia. La mostra offre l’opportunità di riesaminare questo evento quale spartiacque nella carriera di Peggy e nella storia stessa della Biennale di Venezia. La collezione ebbe modo di proporre agli Europei l’occasione di mettersi al passo con gli esiti migliori delle avanguardie più recenti, e conoscere gli artisti newyorkesi che avrebbero dominato la scena artistica degli anni ’50. L’organizzazione ha manifesxtato un ringraziamento speciale a Peter Lawson-Johnston, Presidente Emerito della Collezione Peggy Guggenheim, per il supporto alla mostra. Il programma espositivo della Collezione Peggy Guggenheim è sostenuto dagli Institutional Patrons – EFG e Lavazza, da Guggenheim Intrapresæ e dal Comitato Consultivo del museo. I progetti educativi sono realizzati con il sostegno della Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz.