Tra gli otto Competence center scelti dal ministero dello vviluppo economico come capofila per sviluppare altrettanti rami dell’Industria 4.0 c’è l’università di Padova. In seguito alla pubblicazione della graduatoria i vincitori sono ora ammessi alla fase negoziale, che porterà all’assegnazione di fondi pubblici per un totale di 73 milioni: il 65% per supportare la costituzione e l’avviamento dei centri, nella misura del 50% delle spese sostenute e per un massimo di 7,5 milioni per singola struttura, e almeno il 35% per finanziare i progetti di innovazione presentati dalle imprese, sempre in misura del 50% e fino a 200 mila euro. “C’è grande soddisfazione – ha sottolineato il rettore dell’università di Padova Rosario Rizzuto – per un riconoscimento che premia l’accurato e costante lavoro fatto dagli atenei del Triveneto, che hanno messo insieme le loro competenze e la capacità di fare sintesi. Entriamo ora, insieme agli altri centri ammessi, nella fase di negoziazione. Come nostra abitudine, quindi, facciamo del risultato raggiunto un punto di partenza. Il Competence center è un’opportunità per il territorio e proprio grazie al coinvolgimento unitario di atenei, istituzioni e mondo imprenditoriale, il progetto ha preso forma ed efficacia”.
L’ateneo di Padova si è presentato al concorso come capofila di un partenariato pubblico-privato che comprende altri 9 enti di ricerca pubblici del Triveneto (università di Verona, Trento, Bolzano e Udine, Ca’ Foscari e IUAV di Venezia, SISSA di Trieste e Fondazione Bruno Kessler di Trento, INFN – Sezione di Padova e Laboratori Nazionali di Legnaro): il centro di competenza è denominato SMACT e sarà focalizzato su social network, mobile platforms & Apps, advanced analytics and big data, cloud e internet of things. Gli altri progetti ammessi alla fase finale, come informa il giornale web IL Bo, vedono come capofila il politecnico di Torino (Manufacturing 4.0), il politecnico di Milano (Made in Italy 4.0), l’università di Bologna (Bi-rex), la scuola superiore Sant’Anna di Pisa (Artes 4.0), l’università Federico II di Napoli (Industry 4.0), il Consiglio nazionale delle ricerche (Start 4.0) e La Sapienza di Roma (Cyber 4.0). Il bando del ministero rientra nel Piano nazionale Impresa 4.0, volto a incoraggiare le aziende a cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale. I centri di competenza dovranno svolgere attività di orientamento e formazione alle imprese, nonché di supporto nell’attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione o al miglioramento, da parte delle imprese fruitrici, in particolare delle Pmi, di nuovi prodotti, processi o servizi tramite tecnologie avanzate in ambito Industria 4.0. A questo riguardo sono circa 400 le imprese grandi e piccole che si sono già rivolte ai centri per sviluppare progetti innovativi di sviluppo e trasferimento tecnologico.
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