Il Festival dello sviluppo sostenibile è un’iniziativa di sensibilizzazione volta a promuovere i temi e i valori della sostenibilità, che si articola nella sua dimensione ambientale, sociale e economica. Comincia il 22 maggio e dura fino al 7 giugno: è promosso da Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile,l’Asvis. Lo annuncia il giornale web Il Bo dell’ateneo, con un testo di Francesco Suman. Con un ricco cartellone di eventi e iniziative, promosse e organizzate da tutte le componenti della comunità universitaria (docenti, associazioni studentesche, dipendenti), l’università di Padova partecipa al festival nell’ambito di “UniPadova Sostenibile”, un progetto che si propone da un lato di coordinare e dare visibilità alle azioni organizzate dall’ateneo in tema di sostenibilità, dall’altro di favorire l’avvio di nuove iniziative, lo sviluppo e l’implementazione di buone pratiche, la disseminazione all’interno della comunità universitaria e all’esterno sul territorio (foto arch.). Il festival inoltre ha programmato l’8 giugno un evento speciale per celebrare il world oceans day, la giornata mondiale degli oceani, con “Allarme blu. Oceani: il futuro da salvare”. I relatori di questo incontro parleranno degli effetti del riscaldamento globale, delle microplastiche, dell’estrazione di diamanti dai fondali costieri della Namibia e del Sudafrica, degli effetti della pesca sulla biodiversità marina e si concluderà con un dialogo sui temi dell’economia circolare. Il festival è un condensato di 17 giorni per affrontare 17 obiettivi, quelli delineati dall’agenda 2030 delle Nazioni unite sullo sviluppo sostenibile. Si parlerà di urbanistica e consumo di suolo, con il presidente onorario di Legambiente Padova, Sergio Lironi; di diritti umani e inclusione, di benessere umano e animale, con il prof. Luigi Coppola; e pure della capacità di inclusione del Servizio sanitario nazionale in relazione alla popolazione immigrata, con il prof. Lorenzo Simonato. Di mobilità sostenibile si parlerà, fra gli altri, con il vicesindaco prof. Arturo Lorenzoni. Ma verranno affrontati anche i temi della pace, della giustizia e della cooperazione internazionale in riferimento ai casi del Nepal e della Colombia. “Verrà data una visione a ampissimo spettro sui temi dell’agenda 2030” ha dichiarato Francesca Da Porto, prorettrice all’edilizia e alla sicurezza. “E oltre alle conferenze aperte al pubblico con dibattiti è prevista una serie di eventi collaterali con attività laboratoriali e workshop, come il laboratorio di ciclomeccanica al femminile (“Non è un lavoro per signorine” – associazione La mente comune, ndr), quello sul recupero degli oggetti destinati a diventare rifiuti, e altre strategie di formazione per educare allo sviluppo sostenibile”. Tra queste, il seminario organizzato dall’associazione studentesca Leds – l’energia degli studenti, sul tema della povertà energetica che vedrà ospite e relatore Pippo Ranci Ortigosa, presidente del comitato World access to modern energy; e ancora il dibattito organizzato dall’associazione Osteria volante con Giulia Houston (progetto Quid, marchio di moda etica) e Linda Maggiori (blogger autrice di Impatto zero). “Il logo di UniPadova Sostenibile identifica un percorso” ha dichiarato Alberto Scuttari, direttore generale dell’ateneo. “Si passa dal rosso, colore di Unipd, con la curva della ‘U’ si arriva al giallo, che rappresenta il tema dell’economia e delle relazioni sociali, arrivando al verde e al blu, che sono i colori della sostenibilità e dell’ambiente. E si ruota intorno a una foglia, che è simbolo della vita”. E ha aggiunto: “Essendo noi un’istituzione educativa, con gesti che possono sembrare banali possiamo avere un grande impatto sulla vita reale della nostra società. Un esempio: avevamo deciso a inizio anno che l’uso della carta poteva essere razionalizzato e diminuito. Perché firmare i decreti in triplice copia? Abbiamo deciso di fare tutto in copia unica. Dato che una pagina pesa circa 5 grammi, in un anno questa scelta ci ha fatto risparmiare 10 tonnellate di carta, che corrispondono a 18 tonnellate di CO2 in meno immesse in atmosfera, che equivalgono alle emissioni di un auto quando ha fatto 112 mila chilometri. È un’azione semplicissima, fatta da una comunità di persone. Pensate cosa si può fare con l’uso dell’acqua, o facendo attenzione a come si scelgono i trasporti. La nostra comunità può generare cambiamenti sostanziali”. Da un questionario sottoposto al personale che lavora all’università è emerso che quello della sostenibilità è il terzo tema più sentito, tra i 10 proposti. Il programma completo del festival è disponibile nel sito web dell’università.