Dal 26 maggio si possono prenotare visite guidate nell’Aula Magna di Cà Dolfin dove è stato inaugurato un percorso esperienziale unico nel suo genere che riporta nell’Aula Magna “Silvio Trentin” i dipinti di Giambattista Tiepolo, attraverso la realtà mista dei computer olografici HoloLens di Microsoft e restituisce allo spettatore d’oggi la magnifica visione d’insieme del salone di Ca’ Dolfin nel Settecento. Il progetto, curato da Chiara Piva, docente di Museologia e Storia del restauro presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia con la partnership tecnica di ASIT (Area Servizi Informatici e Telecomunicazioni di Ateneo), è nato dalla collaborazione dell’Ateneo con Microsoft, con l’obiettivo di valorizzare e rendere accessibile a tutti la ricchezza del patrimonio storico, artistico e culturale dell’Università: i Veneziani e tutti i visitatori a partire da oggi, infatti, avranno la possibilità di compiere un viaggio indietro nel tempo e riscoprire, grazie alla tecnologia digitale, le dieci tele di Giambattista Tiepolo, in origine collocate proprio a Ca’ Dolfin e attualmente custodite al Metropolitan Museum di New York, all’Hermitage di San Pietroburgo e al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Una volta indossati gli HoloLens, i visitatori, oltre a poter ammirare i teleri, tramite semplici gesti della mano percepiti dal visore, potranno interrogare le opere d’arte per conoscere aspetti peculiari di ciascuna tela del ciclo. Brevi narrazioni audio accompagneranno il visitatore più curioso alla scoperta dei soggetti dipinti, con approfondimenti differenziati di volta in volta in base agli elementi di maggior interesse delle singole opere. Per ogni dipinto è previsto un apparato di immagini e ricostruzioni 3D che consentirà di comprendere i dettagli iconografici e fare confronti tra più opere in maniera semplice e diretta oltre che personalizzata. A disposizone del pubblico una guida virtuale d’eccezione: la visita sarà infatti introdotta da un esponente della nobile famiglia Dolfin, anch’egli riproposto in forma di ologramma 3D animato, realizzato in collaborazione con Digital Bros Game Academy e che avrà la voce di un giovane attore del progetto Fucina Arti Performative Ca’ Foscari. “Il progetto – ha dichiarato Michele Bugliesi, Rettore dell’Università Ca’ Foscari – costituisce un esperimento interessante dal punto di vista scientifico e rappresenta una dimostrazione del grande potenziale di un ambito di studio e di ricerca, quello delle cosiddette “digital humanities” che vede Ca’ Foscari attiva quale uno dei centri più importanti in Italia e in Europa. Nell’anno del 150° anniversario dalla fondazione del nostro Ateneo, questa iniziativa ci permette di valorizzare ulteriormente una delle nostre sedi più preziose e prestigiose. Grazie all’esperienza di mixed reality realizzata con la tecnologia delle HoloLens, la sala riappare agli occhi dei visitatori nel suo pieno splendore, ricca di nuovi contenuti e capace di suscitare le emozioni di un vero e proprio viaggio nel tempo. Grazie a Microsoft e a Digital Bros game Academy per aver creduto nel progetto, e grazie ai nostri ricercatori che ne hanno sostenuto la realizzazione dal punto di vista scientifico e storico-artistico”. Carlo Mauceli della National Digital Officer di Microsof Italia ha detto: “La nostra missione è quella di aiutare persone e organizzazioni a ottenere di più grazie alla tecnologia e la Realtà Mista racchiude in sè questo potenziale, consentendo di fare ciò che finora non è stato possibile. Siamo particolarmente felici di questa collaborazione con Ca’ Foscari che vede HoloLens strumento privilegiato per avvicinare le persone all’arte e alla storia di Venezia, dando un contributo concreto allo sviluppo socio-culturale del Paese”. Dettagliata l’indicazione fatta dalla prof.ssa Chiara Piva: “Uno dei nostri obiettivi principali era rendere visibile e raccontare al pubblico la storia di questo ambiente, che fa parte della storia del nostro Ateneo, una storia che oggi non è più percepibile. La tecnologia degli HoloLens è per noi particolarmente interessante perché consente di lasciare visibile il reale, sovrapponendo le ricostruzioni olografiche; in questo modo possiamo recuperare in modo immediato e unico il rapporto esistente tra le pareti affrescate da Nicolò Bambini e le tele di Tiepolo che un tempo decoravano la sala. Usiamo il digitale per comprendere meglio il reale”. Info: www.unive.it/cafoscaritour, Email: cafoscaritour@unive.it

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