Francesco Suman ha scritto sul giornale Il Bo dell’ateneo trattando un pane funzionale per la lotta al diabete. Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia molto diffusa che colpisce circa 400 milioni di persone nel mondo e può manifestarsi anche associato ad altre patologie quali obesità, ipertensione e dislipidemia, nella cosiddetta “Sindrome Metabolica”. La dieta gioca un ruolo fondamentale sia nella prevenzione che nel trattamento del diabete mellito. I carboidrati sono i substrati direttamente responsabili dei livelli di glucosio nel sangue e in una dieta corretta è raccomandata l’assunzione di carboidrati prevalentemente in forma complessa, cioè come amido, contenuto soprattutto nei cereali, nei legumi e nei tuberi. Un lavoro di Paolo Tessari (dipartimento di Medicina) e Anna Lante (dipartimento di Agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente), pubblicato sulla rivista Nutrients, dimostra che i beta glucani, fibre solubili presenti in alcuni cereali, possono regolare la digestione dell’amido e controllare l’incremento della glicemia nel diabete mellito di tipo 2. Lo studio è stato condotto in soggetti affetti da diabete di tipo 2 che hanno assunto, per un medio-lungo periodo, un pane “funzionale” ricco proprio di beta glucani, preparato con una miscela farinacea commerciale già presente nella grande distribuzione con il nome di “Salus” e prodotta dall’azienda Il Granaio delle Idee di Maserà di Padova. Il lavoro è stato sostenuto da fondi di ricerca istituzionali (Dor) dell’università di Padova e dall’azienda medesima mediante un supporto non condizionato. Gli autori Paolo Tessari e Anna Lante hanno raccontano al Bo Magazine la genesi di questo studio e l’importanza dei risultati ottenuti. Lo studio è consistito nel controllare nel tempo alcuni soggetti affetti da diabete di tipo 2 che hanno scelto di sostituire il pane usuale con un pane ricco di beta glucani o di altri nutrienti “funzionali”. Nel corso di controlli routinari effettuati presso il Centro antidiabetico dell’azienda ospedaliera di Padova, nel rispetto assoluto della privacy del paziente, sono stati annotati i dati relativi ai livelli di glucosio (a digiuno e post-prandiale), di emoglobina glicata (indice di controllo metabolico nei 3-4 mesi antecedenti), di colesterolo, di trigliceridi, la pressione arteriosa e il peso corporeo, prima e dopo un congruo periodo di utilizzo dei vari prodotti commerciali (in media circa 6 mesi). La terapia farmacologica usuale dei pazienti è stata mantenuta invariata. Tali dati sono stati confrontati sia con quelli antecedenti del soggetto stesso, sia con quelli ricavati retrospettivamente da gruppi di controllo, paragonabili per età, numerosità, sesso, indice di massa corporea e controllo metabolico. Tra i pazienti che hanno iniziato a utilizzare tali prodotti, per ora è stato analizzato, per omogeneità, i dati di coloro che hanno appunto utilizzato la farina per panificazione “Salus”. I risultati hanno confermato un effetto positivo sulla glicemia post-prandiale e sul controllo metabolico a medio-lungo termine nei pazienti con diabete di tipo 2 che assumevano questo tipo di prodotto. Abbiamo riscontrato che nei soggetti che hanno assunto il pane “funzionale”, l’emoglobina glicata veniva significativamente ridotta, dello 0.5% (in valore assoluto) rispetto ai soggetti che si erano alimentati con pane comune bianco. Anche la glicemia post-prandiale e la glicemia media si riducevano significativamente, in parallelo con la riduzione dell’emoglobina glicata. Non abbiamo invece riscontrato variazioni significative negli altri parametri misurati. In conclusione, questo lavoro dimostra che anche il pane, grande protagonista della dieta mediterranea, può contribuire al controllo metabolico del diabete di tipo 2 purché sia formulato con ingredienti naturali, ma dosati in modo opportuno.