Bibione, è nota località balneare, a metà strada tra Venezia e la mitteleuropea Trieste. Fa parte di San Michele al Tagliamento, ultimo comune del litorale veneziano che confina con la spiaggia friulana. Frequentata sin dagli anni Cinquanta per la sua lunga spiaggia di sabbia finissima, lambita dalle acque del mare Adriatico; vista dall’alto è un immenso polmone di verde, un susseguirsi di pinete, circondata dall’acqua, quella salata del mare, quella temperata e dolce della laguna e quella termale che ha permesso di creare Bibione Thermae, il complesso dedicato a cura e benessere affacciato sulla spiaggia. Oltre vent’anni fa, il nel luglio 1996, veniva raggiunto l’agognato traguardo dell’apertura delle terme, una struttura pensata nell’ottica del prolungamento della stagione e dell’arricchimento dell’offerta turistica della località balneare, sfruttando a scopo terapeutico le acque termali scoperte nell’entroterra. L’idea di Valentino Moro di effettuare delle ricerche nel sottosuolo di Quarto Bacino nel lontano 1975 fu condivisa solo da undici soci promotori, i quali cercarono successivamente il coinvolgimento degli imprenditori locali che però, salvo poche eccezioni, si dimostrarono scettici e non compresero l’importanza dell’iniziativa per il turismo di Bibione. Alla luce dell’esperienza, poi, “Bibione Thermae” si sarebbe rivelata una realizzazione di successo che fece da traino alla ripresa del turismo bibionese dopo il rallentamento che era seguito al fenomeno delle mucillagini. Il progetto iniziale, che contemplava soprattutto l’aspetto curativo, fu modificato in corso di realizzazione per dedicare più spazio all’area benessere, consentendo di coniugare il tradizionale termalismo terapeutico con quello moderno rivolto al wellness, soddisfando così la nuova domanda del mercato. I risultati positivi che hanno accompagnato la crescita e lo sviluppo dell’azienda in questi anni sono il frutto di alcune scelte strategiche maturate in fase di studio e preparazione dell’iniziativa, a partire dagli ormai lontani anni ’90. Indovinata fu la localizzazione dello stabilimento nell’attuale sito, che offriva il vantaggio di inserire la struttura in un’area caratterizzata dalla presenza di molti elementi di pregio ambientale e al centro di una rete di strutture ricettive, commerciali, di ristoro, svago e servizi già esistente, puntando a coniugare la vacanza con la cura e il benessere. Altra scelta non meno importante fu quella di creare uno stabilimento aperto agli utenti ospiti di qualsiasi struttura ricettiva e non riservato ai soli clienti di qualche albergo, operando quindi a beneficio di tutta la realtà turistica di Bibione. Un’altra scelta rivelatasi vincente è stata quella di puntare sulla qualità, dotando “Bibione Thermae“ di idonee attrezzature e di personale medico specializzato ed operatori qualificati, ottenendo la classificazione nella massima categoria, la “A SUPER”. Nel ventennale dell’apertura dello stabilimento termale “Bibione Thermae”, celebrato solennemente a dicembre 2016, è stato ricordato Umberto Anzolini, figura chiave per il decollo dello stabilimento, che accompagnò fin dalla nascita quale direttore, con impegno professionalità e determinazione, portando le terme di Bibione ad un livello di eccellenza, oggi classificate nei primi dieci posti tra le trecentocinquanta terme italiane, senza aver usufruito di alcun contributo pubblico (foto). In tale occasione sono stati presentati alcuni dati riferiti all’anno precedente: su 17.800 presenze, per il 63% di età superiore ai 60 anni, le donne hanno rappresentato il 58% e gli uomini il 42%. Dal Friuli Venezia Giulia la provenienza più numerosa, 8.031 persone con in testa la provincia di Udine con oltre 4.000; a seguire il Veneto con 7.442 (con 2.683 provenienti dalla provincia di Venezia e quasi altrettanti da quella di Treviso) ma anche la Lombardia ha fatto registrare una significativa presenza (1.286 clienti). L’area del benessere ha avuto il maggior ruolo con il 60%, mentre quella curativa il 40%, (37% di fangoterapia, 19% di cure inalatorie, 8% di fisiokinesiterapia e 7% di massoterapia). Il numero delle cure erogate ha avuto una diminuzione sia per la nuova tendenza della domanda del mercato rivolta sempre di più al benessere a scapito delle tradizionali cure termali, sia per un calo dal 2009 al 2015 delle presenze turistiche di Bibione, soprattutto per quanto riguarda gli italiani, che costituiscono la quasi totalità dei clienti delle cure termali. Il valore consolidato della produzione fra Bibione Terme Spa che eroga le cure termali, e la controllata al 100% Terme Gestioni Srl che gestisce l’area benessere, è rimasto pressoché costante negli ultimi anni, in quanto il calo dei ricavi dalle cure termali tradizionali è stato compensato dall’aumento dei ricavi del settore benessere. Oggi “Bibione Thermae” conta 173 soci, una media di forze lavoro pari a 65 che diventano 110 in alta stagione, senza tener conto del personale medico, dei servizi esternalizzati e dell’indotto. La società è adeguatamente dotata di risorse proprie ed in grado di produrre utili ed autofinanziamento per nuovi investimenti; la stabilità della governance e il patrimonio di conoscenze ed esperienze accumulato nel corso degli anni fanno ben sperare, consentendo di guardare con fiducia ai prossimi anni. Il Veneto vanta anche il bacino termale euganeo – con Abano e Montegrotto – ed è rinomato in Italia e all’estero, per i fanghi curativi. Sono due punte, quella di Bibione e di Abano, di forte richiamo turistico e per la cura della persona.
(ODM)

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