In Italia, le vendite di macchine movimento terra crescono del 16% nel 2017. La ripresa nel
prossimo triennio trainata da sostituzione del parco mezzi e nuovi investimenti nel comparto
delle costruzioni. L’asticella è fissata a quota un milione. Tante saranno le macchine movimento
terra comprate nel 2020 in tutto il mondo, con un testa a testa giocato sempre più tra Nord America e
Cina. Il mercato di escavatori e bulldozer si è rimesso in moto dopo gli anni di crisi. Dopo aver chiuso il
2017 con il record storico di 825 mila mezzi venduti, in aumento del ʹ͵% sull’anno precedente, nel
prossimo triennio il settore punta a consolidare la ripresa, con una crescita costante che dal +5,3% del
2018 raggiungerà +7,6% nel 2020. Le previsioni arrivano dall’ultimo report dell’Osservatorio di Samoter, il salone della Fiera di Verona dedicato alle macchine per costruzioni, in programma nel 2020, dal 21 al 25 marzo. I dati dello studio – realizzato in collaborazione con la società di ricerche Prometeia e con Unacea, l’associazione nazionale che raggruppa le aziende produttrici di macchine e attrezzature per le costruzioni – sono stati presentati nel corso della 4ª edizione del Samoter Day, appuntamento di aggiornamento e formazione per operatori e tappa di avvicinamento al prossimo Samoter (foto arch.). Tra le economie mature, il Nord America si conferma anche nel futuro il mercato di riferimento, con il 9% in più di ordinativi nel 2020, sostenuti da investimenti in costruzioni in aumento del 2,5% annuo di media. L’Europa, grazie ad una crescita media della domanda di macchine movimento terra tra il 2018 e il 2020 tornerà ai livelli pre-crisi del 2007, con un totale di 205 mila unità. Frenata prevista per il Giappone, con un rallentamento fino ad un +1% delle vendite tra il 2019 e il 2020. Le prospettive per le aree emergenti vedono una nuova accelerazione edilizia in America Latina, con relativa domanda di macchinari da cantiere che fa segnare un +17% tra il 2019 e il 2020. Per la Cina, oggi secondo mercato mondiale con il 21% delle quote, si prevede una stabilizzazione intorno alle 180 mila vendite e un ritmo medio di crescita del 2-3 per cento che porterà il gigante asiatico ad
eguagliare sostanzialmente i competitor nordamericani. L’Europa centro-orientale toccherà nel 2020 il
suo primato assoluto di 44 mila macchine (+11%), per la metà comprate dalla Russia. Buona crescita
ipotizzata anche per l’India. A spingere la ripresa, il rafforzamento del ciclo positivo del comparto delle costruzioni: nel 2017 gli investimenti mondiali hanno toccato i 6.912 miliardi di euro, in aumento del 3,1% sul 2016. Una fase espansiva che continuerà fino al 2020, ad una media ancora superiore al 3 per cento.
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