Stelle della lirica e nuovi astri nascenti dell’opera, affermati direttori e registi di fama modiale, caratterizzano la 96/ma edizione del Festival lirico all’Arena di Verona, che prenderà il via dal 22 giugno fino al primo settembre, per 47 serate. L’Arena di Verona Opera Festival inaugura con una nuova produzione di Carmen di Georges Bizet, opera tra le più rappresentate al mondo (foto), accanto ad altri veri e propri cavalli di battaglia del “tempio della lirica”, da sempre acclamati dal pubblico: Aida di Giuseppe Verdi, Turandot di Giacomo Puccini, Nabucco di Giuseppe Verdi e Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. A completamento della proposta operistica, arricchiscono il cartellone l’immancabile appuntamento con la danza Roberto Bolle and Friends e la serata-evento Verdi Opera Night dedicata al celebre compositore di Busseto, che da oltre un secolo domina le estati areniane. Il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia ha presentato il cartellone e i protagonisti di questa stagione, cast artistici di rilievo, frutto di un lavoro svolto in prima persona: “Ogni anno l’Arena di Verona si impegna a realizzare spettacoli sempre più unici e ricercati, e i cast ingaggiati quest’anno saranno il fiore all’occhiello dell’eccellenza areniana. Ho voluto grandi artisti accanto a giovani talenti da valorizzare. L’Arena, infatti, storicamente ha dato origine ad innumerevoli grandi carriere ed io intendo riprendere e rafforzare questa tradizione, così che il nostro Teatro possa essere una vera e propria fucina di nuove voci. Come avevo annunciato, ho chiamato quindi grandi star internazionali e giovani artisti, molti dei quali – e questa è la grande novità – canteranno per la prima volta in Arena. Il decano della stagione ha 76 anni e la mascotte ne ha 21”. Ecco il programma nel dettaglio: Carmen, capolavoro di Georges Bizet che trasporta il pubblico in un’arena dentro l’Arena per vivere il dramma di amore e morte della bella sigaraia spagnola. L’opera è in scena per 13 serate fino al 31 agosto nel nuovo allestimento a firma del famoso regista argentino Hugo de Ana, che cura regia, scene e costumi. Completano la messa in scena le coreografie di Leda Lojodice e il lighting design dell’areniano Paolo Mazzon. La nuova produzione intende offrire una nuova lettura dell’opera, consapevole dell’importante eredità lasciata nella storia dell’anfiteatro veronese dalla memorabile produzione di Franco Zeffirelli, replicata in numerosi Festival a partire dal 1995. De Ana traspone la sua Carmen un secolo dopo rispetto al libretto, negli anni Trenta del Novecento, periodo storico significativo per sottolineare la ricerca incessante della protagonista verso la sua indipendenza e libertà, che la porterà come un torero nella Plaza de Toros ad affrontare fino alla morte la prepotenza maschile e una società ostile al suo essere zingara quindi diversa. Sul podio areniano per la prima volta il giovane direttore Francesco Ivan Ciampa, dopo gli ottimi riscontri di critica e pubblico delle ultime performance con Fondazione Arena al Teatro Filarmonico. Tre voci importanti daranno quindi corpo all’eroina del titolo: Anna Goryachova, che con l’inaugurazione del Festival farà il suo debutto in Arena, Anita Rachvelishvili, vera e propria specialista del ruolo, e Carmen Topciu, apprezzata Fenena lo scorso anno in Nabucco, ruolo che sosterrà anche per questa stagione oltre ad Amneris in Aida. Accanto a loro, il passionale Don José sarà interpretato da quattro tenori di rilievo internazionale: Brian Jagde, al suo primo confronto con l’anfiteatro come Marcelo Puente e Luciano Ganci, oltre al ritorno di Francesco Meli. Nei panni del bell’Escamillo quindi Alexander Vinogradov, Erwin Schrott e Alberto Gazale e per la prima volta in Arena interpreterà la dolce e risoluta Micaela Mariangela Sicilia, alternandosi con Ruth Iniesta, Eleonora Buratto e Serena Gamberoni. Repliche: 29 giugno ore 21.00 – 6, 11, 17, 21 luglio ore 21.00 – 3, 9, 12, 22, 25, 28, 31 agosto
ore 20.45. Come tradizione vuole la sera successiva, sabato 23 giugno, è la volta dell’opera simbolo della stagione estiva: Aida di Giuseppe Verdi. L’opera è proposta per 16 date, fino a concludere il Festival il 1° settembre, nell’imponente messa in scena ideata nel 2002 dal genio di Franco Zeffirelli, impreziosita dagli iconici costumi di Anna Anni e dalle coreografie di Vladimir Vasiliev che, insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine della stella d’Italia, nel 2018 celebra i 60 anni di attività artistica di cui 50 legati all’Italia, dove opera dal 1968. Dal podio i direttori Jordi Bernàcer, Daniel Oren e Andrea Battistoni guideranno una compagnia di protagonisti segnata dall’apprezzato ritorno di Anna Pirozzi, Kristin Lewis, Maria José Siri, Susanna Branchini e Hui He nel personaggio del titolo, accanto all’Amneris di Violeta Urmana, Carmen Topciu, Anita Rachvelishvili e Judit Kutasi al suo debutto areniano. Il ruolo del tenore Radamès vedrà alternarsi Yusif Eyvazov, Marco Berti, Carlo Ventre, Gregory Kunde e Walter Fraccaro, mentre quello del baritono Amonasro Luca Salsi, Sebastian Catana, Ambrogio Maestri, Amartuvshin Enkhbat, Federico Longhi e Gocha Abuladze, altra nuova voce del cast 2018. Repliche: 28 giugno ore 21.00 – 8, 10, 14, 19, 22, 27 luglio ore 21.00 – 2, 5, 7, 11, 19, 23, 29 agosto ore 20.45 – 1 settembre ore 20.45. Da sabato 30 giugno per 5 recite fino al 26 luglio, si aggiunge al cartellone un’altra opera colossal: Turandot di Giacomo Puccini, proposta ancora una volta nella scenografica produzione del 2010 firmata per regia e scene da Franco Zeffirelli, con i ricercatissimi e preziosi costumi del premio Oscar Emi Wada. A completare l’atmosfera della Cina imperiale i posati movimenti coreografici di Maria Grazia Garofoli e le luci disegnate da Paolo Mazzon. Impegnati con la direzione d’orchestra troviamo nuovamente Daniel Oren e Francesco Ivan Ciampa e nei panni dei protagonisti Anna Pirozzi, che si dà il cambio con Rebeka Lokar per la gelida principessa di ghiaccio, accanto al Calaf di Gregory Kunde e Murat Karahan. Nei panni di Liù debuttano in Arena le giovani stelle Vittoria Yeo, Ruth Iniesta ed Eleonora Buratto. Repliche: 5, 13, 18, 26 luglio ore 21.00. Per 6 appuntamenti, da sabato 7 luglio fino al 18 agosto, il quarto titolo monumentale di questa stagione estiva, Nabucco di Giuseppe Verdi, è riproposto nell’allestimento che ha inaugurato con successo il Festival lirico 2017, per regia e costumi di Arnaud Bernard, scene di Alessandro Camera e luci di Paolo Mazzon. Jordi Bernàcer torna a dirigere questo dramma verdiano, che ha felicemente contraddistinto il suo esordio a Verona lo scorso anno. Interpretano il protagonista due baritoni dalle solide carriere internazionali: Amartuvshin Enkhbat e Luca Salsi, impegnati durante tutto il Festival anche in altri importanti ruoli, come abbiamo già visto con i primi titoli annunciati. Nella figliastra Abigaille potremo apprezzare ancora Susanna Branchini e Rebeka Lokar, applauditissime l’anno scorso nel medesimo ruolo, accanto alla Fenena di Géraldine Chauvet e Carmen Topciu. Completano i ruoli principali le nuove voci di Luciano Ganci e Vincenzo Costanzo come Ismaele, accanto ai conosciuti Rafał Siwek e Riccardo Zanellato per Zaccaria. Repliche: 12, 20, 28 luglio ore 21.00 – 10, 18 agosto ore 20.45. Mercoledì 25 luglio alle 21.00 ritroviamo, per il quinto anno consecutivo all’interno del cartellone areniano, l’attesissimo e ormai immancabile appuntamento con la grande danza internazionale: Roberto Bolle and Friends, studiato e voluto personalmente dal ballerino simbolo di quest’arte nel mondo, Étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York. E nell’anno che ricorda i 150 anni dalla scomparsa di Gioachino Rossini, non poteva mancare Il Barbiere di Siviglia proposto da sabato 4 agosto nel riuscito allestimento che, per 5 serate fino al 30 agosto, trasforma l’anfiteatro nel favolistico giardino delle meraviglie creato nel 2007 ancora una volta da Hugo de Ana, con le divertenti coreografie di Leda Lojodice. Per l’occasione Daniel Oren e Andrea Battistoni guideranno un cast d’eccezione, che vede due leggende del repertorio operistico impegnate per la prima volta insieme a scrivere una pagina di storia areniana: il Figaro di Leo Nucci, a cui si alterna Mario Cassi, con il Basilio di Ferruccio Furlanetto, a cui dà il cambio Roberto Tagliavini, con la Rosina di Nino Machaidze, il Conte d’Almaviva di Dmitry Korchak e Leonardo Ferrando, entrambi debuttanti in Arena, e il Bartolo di Ambrogio Maestri e Luca Dall’Amico. Repliche: 8, 17, 24, 30 agosto ore 20.45.