Si chiama CMCC@Ca’Foscari ed è il più grande centro accademico di ricerca sui cambiamenti climatici in Italia, nasce dalla partnership strategica tra Università Ca’ Foscari Venezia e la Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Con sede al VEGA – Parco Scientifico e Tecnologico di Marghera-Venezia, la task force multidisciplinare vede lavorare insieme climatologi, economisti, chimici, statistici per mettere in piedi ricerche nazionali e internazionali sull’interazione tra il clima, l’ambiente, l’economia e la società. Studi che sono supporto alla costruzione di politiche che mirano ad affrontare i cambiamenti climatici. CMCC@Ca’Foscari è stato inaugurato con un incontro pubblico cui hanno partecipato Michele Bugliesi, Rettore, Università Ca’ Foscari Venezia (foto); Roberto Ferrara, Amministratore Unico, VEGA; Antonio Navarra, Presidente, Fondazione CMCC; Antonio Marcomini, Direttore, Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, Università Ca’ Foscari Venezia; Monica Billio, Direttore, Dipartimento di Economia, Università Ca’ Foscari Venezia; Carlo Barbante, Presidente, Società Italiana per le Scienze del Clima, CNR – IDPA Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali, Università Ca’ Foscari Venezia; Carlo Carraro, Vice Presidente, WGIII-IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change, Università Ca’ Foscari Venezia. La collaborazione tra Ca’Foscari e CMCC è nata diversi anni fa e trova ora una formalizzazione istituzionale fondata sulla condivisione di risorse e competenze che consentono alla più importante realtà di ricerca sul clima che si trovi all’interno di una università italiana di poter contare sull’infrastruttura tecnologica del CMCC, un supercomputer con sede a Lecce, tra i più potenti in Europa tra quelli dedicati ai modelli di previsione del clima. CMCC@Ca’Foscari aggrega i gruppi di ricerca del CMCC e quelli presenti a Ca’ Foscari al Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica e al Dipartimento di Economia, è una partnership che si sviluppa su più livelli, si compone di innovative linee di ricerca, del Dottorato in Science and Management of Climate Change unico in Italia su questi temi e che ha finora diplomato 50 dottori di ricerca che oggi lavorano in ambito accademico e non accademico in tutto il mondo. Novità assoluta di quest’anno è il Master of Research in Science and Management of Climate Change, che arricchisce l’offerta formativa gestita dalla Challenge School di Ca’ Foscari. Il Centro si caratterizza per una attività di ricerca fortemente interdisciplinare, spaziando dal paleoclima all’analisi degli impatti dei cambiamenti climatici, dalla gestione delle risorse idriche a quella dell’energia, alla gestione del rischio da disastri naturali, dalle valutazioni economiche delle conseguenze del cambiamento climatico alle relative proposte di policy, sia a livello nazionale che internazionale. I laboratori e le attrezzature scientifiche dei gruppi di ricerca attivi nell’ambito degli studi sugli effetti del cambiamento del clima e del paleoclima includono una varietà molto ampia di strumentazioni avanzate per le indagini chimiche, chimico-fisiche, biologiche e geochimiche. Il Dottorato Science and Management of Climate Change è unico nel suo genere sia in Italia che nel panorama internazionale, perchéunisce scienza ed economia dei cambiamenti climatici. E’ un’iniziativa congiunta dell’Università Ca’ Foscari, del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale. A Venezia sono arrivati dottorandi da tutto il mondo per diventare esperti di cambiamenti climatici: 24 le nazionalità degli studenti, un terzo provengono da paesi extraeuropei. Negli otto cicli finora conclusi il dottorato ha formato 50 dottori di ricerca che hanno poi trovato impiego nelle università, in enti di ricerca e in organizzazioni di tutto il mondo. Mentre è aperto il bando per candidarsi al 34° ciclo, altri 47 studenti stanno completando o hanno iniziato da poco il percorso quadriennale del dottorato. Dal 2018/2019 nasce il nuovo Master of Research in Science and Management of Climate Change, che arricchisce l’offerta formativa gestita dalla Challenge School di Ca’ Foscari ed è integrato al dottorato. In aula per la prima volta insieme dottorandi e masterini assisteranno alle lezioni tenute da docenti di Ca’ Foscari e da ricercatori di CMCC e altri enti di ricerca nazionali ed internazionali. Michele Bugliesi, Rettore dell’ateneo veneziano ha dichiarato: “lanciamo una partnership importante sulla ricerca sui cambiamenti climatici che vede insieme i maggiori scienziati italiani e internazionali su questo temi. Le tematiche di questo centro sono sempre più fondamentali a livello locale e globale. Questo progetto moltiplicherà i nostri risultati e l’impatto delle nostra attività anche grazie al dottorato in Scienza e gestione dei Cambiamenti climatici, esperienza interdisciplinare con studenti da tutto il mondo. Abbiamo scelto questa sede, è un investimento che al Vega abbiamo voluto perché siamo convinti che il Vega sia un grande asset per la città perché posto in un luogo strategico e lo sarà ancora di più con il ridisegno della viabilità. Sarà insieme al campus scientifico un’area vasta che farà moltiplicare la valenza delle nostre attività. È un passaggio importante per i giovani e per la città. Da questi luoghi possono nascere delle sinergie virtuose. Ringrazio il Comune per la collaborazione». Dal canto suo Antonio Navarra, Presidente Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, ha precisato: “la realizzazione del centro CMCC@Ca’Foscari rappresenta un passo in avanti molto importante per la ricerca italiana sui cambiamenti climatici. È una partnership di grande valore strategico che consente di creare una realtà altamente innovativa in cui un ampio team di scienziati lavora a stretto contatto con le più importanti istituzioni internazionali. Lo studio dei cambiamenti climatici è sempre più determinante per capire che forma avrà il mondo del futuro, come saranno le nostre economie, le nostre società, quali saranno i problemi che avremo di fronte e quali scelte avremo a disposizione per risolverli. CMCC@Ca’Foscari nasce per trovare le migliori risposte a queste domande e, con il Dottorato di ricerca e il Master, apre la strada alla formazione di figure professionali che sapranno ulteriormente arricchire le competenze, le prospettive e il respiro internazionale di questa realtà. Ringrazio il Rettore di Ca’ Foscari, Prof. Michele Bugliesi, per aver reso possibile questa partnership, lo staff di ricerca, il team del personale tecnico e amministrativo del centro che nasce oggi con tutto l’entusiasmo necessario per giocare un ruolo di primo piano in un ambito di ricerca così complesso come quello dei cambiamenti climatici”. Carlo Carraro, Vice Presidente, WGIII-IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change, Università Ca’ Foscari ha detto: «Le trasformazioni del clima e le loro interazioni con la società, l’economia, l’ambiente sono l’oggetto generale del lavoro che svolge CMCC@Ca’Foscari. Questo si declina in una serie di ambiti molto vari che richiedono tutti un alto livello di collaborazione tra discipline diverse. E qui sta uno dei punti innovativi e di forza del nuovo centro dove si sviluppano, ad esempio, analisi a supporto della Commissione Europea per la gestione del rischio derivante da disastri naturali ed eventi estremi. Un altro ambito di lavoro decisamente innovativo, che nel futuro avrà sempre maggiore rilevanza e attenzione a scala nazionale e globale, è quello della finanza climatica, ossia il campo dei trasferimenti finanziari per realizzare misure di adattamento ai cambiamenti climatici e degli investimenti in progetti, infrastrutture, tecnologie, iniziative finalizzate ad azzerare le emissioni di gas a effetto serra (dall’efficienza energetica alle fonti rinnovabili)». Infine per Carlo Barbante, direttore dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Idpa-Cnr), professore a Ca’ Foscari e docente del PhD promosso da Cmcc@CaFoscari, ha presentato le prospettive di ricerca sui Artico e Antartide: “I Poli sono importanti perché contengono informazioni uniche sul sistema Terra, determinano il bilancio energetico terrestre e la distribuzione delle masse d’acqua negli oceani, sono le aree più colpite dal cambiamento climatico dovuto all’uomo a causa del fenomeno di amplificazione di cui risentono. Tre le azioni urgenti ai Poli: collegare il sistema climatico polare al contesto globale, comprendere i limiti fino ai quali ci possiamo spingere nel formulare solide previsioni sui cambiamenti futuri delle regioni polari, studiare gli impatti su scala regionale e percorsi di adattamento in risposta al cambiamento climatico polare”.