“Speleo 2018”, è il titolo della rassegna allestita al “Magazzino delle Idee” di Trieste, ricca di fotografie, pannelli, video in 3D, oggetti e reperti che raccontano la realtà delle 8.000 grotte censite in Friuli Venezia Giulia. La manifestazione – aperta fino al 29 aprile – è organizzata dalla Regione e dalla Federazione speleologica regionale, che celebra, nell’occasione, i suoi primi vent’anni di attività. La mostra è aperta al pubblico, gratuitamente, ogni giorno dalle 10.00 alle 19.00, e rappresenta, oltre che un’attrazione per tutti, pure un’opportunità didattica per le scolaresche. Nell’esposizione sono illustrate le grotte più famose della regione (in testa la straordinaria Grotta Gigante, vd. foto), da quelle turistiche alle cavità meno accessibili, e la speleologia viene presentata nei suoi diversi aspetti, da quelli legati al mondo degli animali a quella subacquea, con excursus sulla storia delle scoperte e degli strumenti che permettono di addentrarsi nell’ambiente ipogeo, sulle vicine cavità slovene e sugli anfratti utilizzati dai soldati negli anni della Grande Guerra. Il presidente della Federazione speleologica regionale Furio Premiani ha spiegato che “la mostra è l’occasione anche per festeggiare la legge regionale 15 del 2016, che ha portato al pieno riconoscimento dell’attività speleologica, grazie a un testo innovativo varato al termine di un percorso partecipato”. Anche da parte della Regione è stata ricordata la svolta impressa dalla legge del 2016, che ha dato dignità alla speleologia, mentre la riscrittura del regolamento di settore ha assicurato lo stanziamento di 230mila euro all’anno per il sostegno dell’attività e l’acquisto delle attrezzature speleologiche. La rassegna triestina sulle grotte va ad innescare ancora una volta la caratteristica del territorio marchiato dalle grotte esplorate, in tempi diversi, da speleologi provetti. Va detto che le principali grotte del Friuli Venezia Giulia sono quattro e molte di queste detengono dei veri e propri record. Il paesino di Villanova di Lusevera, per fare un esempio, vanta 14 chilometri di cavità e grotte di origine carsica; una di queste cavità, la Grotta nuova, è la più estesa non solo d’Italia ma anche d’Europa con i suoi 7 chilometri di lunghezza. La Grotta Gigante di Sgonico, nei pressi di Trieste, è invece considerata la caverna più grande del mondo tra quelle accessibili ai turisti ed è stata inserita nel Guinnes dei Primati dal 1995, la Grotta Gigante si rivela estremamente interessante e affascinante per la ricchezza delle sue stalattiti e stalagmiti. Eccezionale dal punto di vista naturalistico e, allo stesso tempo, anche storico è inoltre la Grotta di San Giovanni d’Antro nell’omonima località nei dintorni di Pulfero. Forse abitata già in epoca preistorica, la grande grotta è stata adibita a luogo di culto e di difesa fin dall’antichità. Poi, in queste realtà naturali si deve aggiungere la Grotta di Pradis, nota anche come “Grotta verde” per la colorazione delle pareti.