Da inizio luglio scatta una ordinanza della Capitaneria di Porto di Venezia che ridurrà gradualmente il numero delle navi da crociera che potranno transitare davanti il bacino di San Marco e il canale della Giudecca e arrivare alla stazione marittima per sbarchi ed imbarchi. I trasgressori saranno sanzionati come previsto dal codice della navigazione e ritenuti responsabili civilmente di danni che possono derivare a cose e persone come conseguenza del mancato rispetto dell’ordinanza. La Capitaneria di Porto o Guardia Costiera è un Corpo della Marina Militare che svolge compiti e funzioni collegate in prevalenza con l’uso del mare per fini civili. La Capitaneria di Porto controlla la navigazione marittima e, per quanto concerne i porti, sovraintende alla sicurezza e ai movimenti delle navi, all’organizzazione e alla disciplina dei servizi portuali quali pilotaggio, rimorchio, ormeggio e battellaggio. Il provvedimento di luglio resta in vigore finché “non esisteranno le condizioni per l’applicabilità del decreto Clini-Passera, ossia fino a che non sarà pronto il passaggio alternativo” (vale a dire la navigazione attraverso quale canale si dovrà far transitare le unità da crociera). Intanto, con l’ordinanza della Guardia costiera si arriva ad abbassare del 10-15%, anno dopo anno, il numero di navi da crociera che potranno arrivare a Venezia. Gli esperti della Capitaneria hanno dovuto studiare le modalità di intervento considerato che in Italia non ci sono limiti alle dimensioni delle navi passeggeri, perciò è stato sviluppato un algoritmo scientifico che tiene conto dei fattori di impatto sulla laguna, andando così oltre al solo tonnellaggio delle imbarcazioni: è evidente che il risultato raggiunto è frutto di complicati calcoli. A stabilire quale imbarcazione di stazza superiore alle 40 mila tonnellate possa transitare in laguna è il “modulo d’armamento”. Il codice viene calcolato in base a diversi fattori, tra cui l’adesione all’accordo Blue Flag per la riduzione delle emissioni da carburante e la larghezza, l’area laterale, lo spostamento d’aria e il dislocamento. L’algoritmo che verrà applicato supera il semplice concetto di tonnellaggio per tener conto di una serie di parametri, come il tipo di propulsore (favorendo le navi più ‘green’), il tenore più basso di zolfo nel carburante e il tipo di carena, in grado di sollevare meno onde possibili.