Il progetto di ricerca finanziato dal POR FESR per il monitoraggio dei consumi idrici tramite sistemi ICT, il recupero e il riciclo delle acque meteoriche e grigie e la predisposizione di indicatori per rendere i cittadini consapevoli di quanta acqua consumano è stato presentato nei giorni scorsi presso la sede del palazzo Costabili di Ferrara.  Il divulgatore ambientale Roberto Cavallo ha moderato la tavola rotonda tra le aziende del servizio idrico, Hera, Iren, Cadf e Aimag. Una delle problematiche che questo progetto di ricerca si prefigge di risolvere, consentendo a ogni cittadino di sapere in tempo reale quanto consuma e se ci sono perdite in atto, anche tramite avvisi tempestivi, sui propri dispositivi (computer, smatphone, tablet). Si tratta di soluzioni tecnologiche nell’ambito dell’Industria 4.0 che però consentono di avere anche vantaggi sulla sensibilizzazione ambientale delle famiglie e l’educazione all’uso corretto delle risorse naturali. Alcuni dati del progetto: 25 ricercatori impegnati in 2 anni di lavoro; circa 300 utenze monitorate nel laboratorio di campo di Gorino; 12 kit sperimentali (prootitpi) installati in abitazioni, laboratori, piscine che ricevono i dati dai contatori e li inviano alla piattaforma cloud dove vengono elaborati e analizzati; 5 laboratori della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna; 5 imprese direttamente coinvolte nel progetto; risparmi fino al 60% sui consumi di acqua per usi non potabili se vengono correttamente dimensionati i sistemi di recupero e riclo delle acque meteoriche e grigie. All’interno del progetto è stata sviluppata un’interfaccia, come spiegato in una nota, che permette a ogni utente di controllare da computer, tablet o smartphone il proprio consumo d’acqua complessivo e delle ultime 24 ore e rendersi conto di eventuali perdite attraverso una semplice icona. Inoltre, con questo sistema sarà possibile misurare direttamente il proprio consumo di acqua senza bisogno di personale in loco, e in base a indicatori di “performance ambientali ed economiche”, confrontarlo con quello della propria community di riferimento. È stato anche sviluppato uno strumento software per il dimensionamento dei serbatoi di accumulo negli impianti per il recupero e il riuso delle acque piovane e grigie che,  tenendo conto della pluviometria delle principali città dell’Emilia-Romagna e delle differenti superfici di raccolta (coperture impermeabili, verdi, in ghiaia, ecc.), è in grado di stimare i consumi di acqua non potabile approvvigionabili mediante acque grigie e acque piovane, permettendo una migliore progettazione dei sistemi di recupero. Grazie al progetto GST4Water (foto) è stato messo a punto anche un sistema di monitoraggio di un tetto verde sperimentale, situato presso l’ateneo  di Bologna, che ha consentito di analizzarne il comportamento idrologico e di riprodurlo attraverso un modello numerico. Tale modello è stato utilizzato all’interno del software di dimensionamento dei serbatoi per tenere conto della diversa natura delle superfici di captazione. Il progetto GST4Water ha visto la partecipazione di docenti e ricercatori dei settori dell’ingegneria civile e idraulica e dell’ICT dell’Università di Ferrara (laboratori Terra&AcquaTech e MechLav), dell’Università di Bologna (CIRI-EA e CIRI-EC) e dell’ENEA (Laboratorio Energia Ambiente di Bologna). Per info: www.gst4water.it

Lascia un commento