In tutti i 68 ospedali del Veneto, entrano in attività  le postazioni “di contatto”, con cui il sistema sanitario regionale punta a migliorare le relazioni informative con tutti gli utenti, i quali verranno messi in grado di esprimere giudizi, apprezzamenti, critiche, suggerimenti, con la certezza che i loro suggerimenti saranno letti personalmente dal Presidente della Regione Luca Zaia (foto), assieme ai direttori generali delle strutture sanitarie. Le postazioni sono complessivamente 200, per un costo di 80 mila euro, e verranno posizionate in zone strategiche di grande passaggio in ogni ospedale. Un’operazione rivolta a migliorare il rapporto informativo con i cittadini, che è stata presentata a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, dallo stesso Zaia nel corso del punto stampa seguito alla odierna seduta della Giunta. Il Governatore era affiancato da numerosi Assessori, alla presenza dei direttori generali delle nove Ulss, delle due Aziende Ospedaliere di Padova e Verona e dell’Istituto Oncologico Veneto. Ogni postazione è composta da due “totem”: uno offre al cittadino un modulo da compilare con i suoi commenti sull’organizzazione e sull’assistenza ricevuta, che possono essere sia segnalazioni, sia lamentele, sia complimenti, da “imbucare” letteralmente in una cassetta postale di colore rosso e ben visibile; l’altro presenta al cittadino le foto, la mail e i numeri di telefono dei manager che compongono le direzioni strategiche di ogni struttura, in modo che il cittadino possa avere la visione diretta e l’eventuale contatto di chi amministra la complessa macchina sanitaria regionale. “Oltre che essere una promessa fatta a suo tempo e mantenuta – ha tenuto a sottolineare Zaia – siamo di fronte a un’iniziativa per niente banale: è infatti la prima operazione di customer satisfaction che non viene appaltata a società esterne asettiche e ipertecnologiche, ma affidata a un modulo cartaceo semplice e intuitivo e a una biro. Assicuro – ha garantito – che leggerò personalmente, assieme ai direttori generali, ognuna delle schede che la gente compilerà. Scriverà la proverbiale ‘signora Maria’ e noi leggeremo tutto, perché per capire davvero cosa funziona e cosa no bisogna prima di tutto sapere come ha vissuto il contatto con l’ospedale ogni singolo paziente. Sappiamo in partenza – ha concluso il Governatore – che troveremo un po’ di tutto dentro a quelle cassette postali ma, dopo aver letto, siamo certi che potremo trovare suggerimenti utili da tradurre, dove possibile, in scelte organizzative. Mai come in questo caso, la gente parlerà e noi ascolteremo”.

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