La tante “vittime” della norma antiriciclaggio sugli assegni non trasferibili possono tirare un sospiro di sollievo, anche se i giochi sono ancora aperti. Dopo le tante denunce dell’Adico (Associazione difesa cosumatori di Mestre), che segue una quarantina di persone incappate nella supermulta di 6 mila euro per non aver apposto la dicitura “non trasferibile” sull’assegno, e del gruppo facebook “Maxisanzione per assegni privi del non trasferibile”, che in quindici giorni ha avuto 21 mila contatti, martedì scorso la Commissione Finanze della Camera ha espresso parere favorevole all’adozione di “correttivi per evitare i potenziali effetti distorsivi” delle sanzioni. Ora la palla passa al governo Gentiloni che potrebbe emanare un provvedimento ad hoc prima che si formi il nuovo esecutivo, come chiedono a gran voce le persone sanzionate. “La nostra associazione si è mossa da subito anche a livello mediatico per denunciare questa situazione incredibile – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Abbiamo avuto subito come primi soci due pensionati veneziani che, dopo aver staccato degli assegni da vecchi blocchetti senza apporre la dicitura “non trasferibile”, si sono visti comminare una richiesta di pagamento di 6 mila euro per una dimenticanza che prevvederebbe, dallo scorso luglio, sanzioni fra i 3 mila e i 50 mila euro. Cifre assurde, incredibili. Anche il gruppo nato spontaneamente su facebook , con cui siamo entrati da subito in contatto, ha denunciato ai media questa incredibile situazione che, a quanto pare, coinvolge ormai migliaia di cittadini italiani. Noi seguiamo una quarantina di casi quasi tutti della nostra zona. Gli errori da parte dell’Abi e del Ministero sono stati tanti, ora, dopo il parere della Commissione, ci attendiamo buone notizie per le persone sanzionate e lanciamo un appello al governo affinché si adotti subito un provvedimento adeguato, che renda la sanzione proporzionale alla dimenticanza, annullando i salassi che hanno sconvolto tantissime famiglie”.
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