Da Milano il presidente della Lombardia Roberto Maroni ha risposto molto negativamente al ministro dell’ interno Angelino Alfano il quale ha chiesto, con una certa fermezza, di accogliere nuovi immigrati. Dal Veneto, il riconfermato presidente della Regione Luca Zaia, leghista come il collega Maroni, ha rilasciato questa dichiarazione: “Non c’era alcun dubbio che, passata la fase della frenata elettorale, peraltro servita a poco perché la gente non è stupida, almeno in Veneto, il ministro Alfano ricominciasse a inondare il territorio di immigrati, e le Istituzioni di circolari ultimative. Non serve a nulla. Il no del Veneto a ricevere altri immigrati era e resta totale, li impongano pure, li mettano nelle topaie delle caserme dismesse, ma se ne assumeranno anche tutta la responsabilità, umana e sociale”. “Il nostro è stato resta un no granitico – aggiunge Zaia – ed estremamente motivato: abbiamo già dato, ospitando 514 mila immigrati regolari che si sono integrati e che ora, con 40 mila disoccupati, scontano la profonda crisi economica al pari dei nostri cittadini e alla faccia degli ‘zerovirgola’ dell’Istat sui quali oggi twitta Renzi. Non è un no politico, è un no dei territori. Per sincerarsene basta che Alfano alzi la cornetta e parli con un po’ di Sindaci Veneti di ogni colore politico. Forse capirà. Forse”. Zaia ha ricordato al ministro Alfano e alla stampa che “lui stesso ci ha dato la notizia che solo un terzo di queste persone sono profughi. Due terzi sono da considerarsi normali migranti. Di questi ultimi gli ricordo che il Veneto, terzo in classifica in Italia, ne ospita già 514 mila”.