Antonio Guadagnini, consigliere regionale di Siamo Veneto, in una nota, ha trattato gli incendi di natura dolosa a danno di smaltimenti dei rifiuti che negli ultimi tre anni in Veneto sono raddoppiati, facendo diventare il territorio regionale la maglia nera tra tutte quelle del nord (area che, a sua volta, conta nel complesso circa la metà degli incendi di questo tipo in tutta Italia). Oggi il Veneto può essere considerato la vera “Terra dei Fuochi”. Se non di tutta Italia, lo è di sicuro del nord. Guadagnini ha sostenuto che si è davanti ad una “enorme portata del problema, messo in luce recentemente dal rapporto della Commissione Parlamentare sulle Ecomafie. Spesso quelle nuvole nere e maleodoranti che vediamo in cielo e siamo costretti a respirare puzzano anche di malaffare. L’ombra delle organizzazioni mafiose su questo settore industriale in Veneto è pesante e nasconde una tremenda verità : è possibile che gli incendi servano per far sparire le prove del trattamento di rifiuti pericolosi e vietati. Al problema delle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio si è aggiunto, quindi, il danno ambientale e in termini di salute che deriva da questi roghi dolosi. E questo è preoccupante per una regione come la nostra che ha sempre resistito meglio di altre confinanti alla penetrazione delle organizzazioni criminali originarie del sud. I primi contatti tra piccoli e disorganizzati micro-criminali locali e gli affiliati di cosa nostra, ‘ndrangheta, camorra e sacra corona unita risalgono agli anni 70 e 80, quando il Veneto fu flagellato da una legge dello stato italiano attraverso la quale venivano mandati nelle nostre comunità delle “pecorelle smarrite” sospettate di appartenere alle organizzazioni criminali sopra citate : il cosiddetto “soggiorno obbligato”. In pochi anni siamo diventati la discarica dei delinquenti provenienti dal meridione e successivamente dei rifiuti pericolosi da smaltire. Il Veneto deve reagire immediatamente se non vuole essere definitivamente sopraffatto e deve iniziare rimandando a casa loro i mafiosi in soggiorno obbligato che vivono vicino alle nostre case, anche se non ne siamo a conoscenza”, ha concluso il consigliere Guadagnini.