Già c’è un forte scontento – e lo hanno manifestato le varie associazioni dei consumatori – per il rincaro ( 5% e più) sulle bollette di gas e luce, ma nei rincari ci sono anche i pedaggi autostradali. Il giornale la Stampa ha dedicato un servizio sui nuovi costi per chi viaggia in autostrada. E l’Ass.difesa consumatori di Mestre (Adico) lo ha proposto ai suoi soci. Un euro in più da pagare i giorni per i pendolari che viaggiano in autostrada tra Novara e Milano, un euro e 60 per quelli che si spostano sulla direttrice Novara-Torino. In queste cifre si traducono gli aumenti dei pedaggi, che per l’A4 Milano-Torino, gestita da Satap, tanto per cambiare raggiungono livelli spropositati: quindi si pagherà l’8,34% in più. Al lordo di eventuali arrotondamenti la tariffa da Novara Est a Milano Ghisolfa, oggi di 6 euro, dovrebbe lievitare a 6,50 per 49 chilometri di autostrada, mentre quella da Novara Ovest alla barriera di Rondissone (82,9 chilometri) passerà da 9,90 a 10,70. Chi è diretto al capoluogo piemontese dovrà aggiungere l’euro e 30 che si paga per la tangenziale sino a Settimo Torinese. Un po’ meglio vanno le cose per chi si sposta sull’A26 Voltri-Gravellona Toce, che è gestita da Autostrade per l’Italia e che «beneficia» di un aumento più contenuto: l’1,51%. Dalla barriera Lago Maggiore a Borgomanero il pedaggio dovrebbe passare dagli attuali 3,70 euro a 3,80. Sono solo 13,2 chilometri, ma la tariffa si calcola su 45 perché tiene conto anche dei tratti autostradali liberi prima e dopo il casello che sono stati costruiti e sono gestiti dalla concessionaria. In pratica tutto il percorso a nord della barriera Lago Maggiore fino a Gravellona Toce, dove non ci sono più caselli. Per questo molti sfruttano l’uscita senza pedaggio di Meina e percorrono la provinciale dell’Alto Vergante per poi discendere verso la rotonda di Gattico, snodo per puntare verso Arona, Borgomanero o Novara senza trovare pedaggi. Stesso discorso all’inverso. Nella tratta Milano-Torino, la dinamica dei rincari è impressionante, oltre la media delle autostrade italiane. Per il 2018 all’8,34% fa riscontro una media del 2,74%, nel 2017 l’aumento era stato del 4,6% (media 0,77%), nel 2016 del 6,5% (media 0,86%), nel 2015 dell’1,5% (media 1,32%), nel 2014 del 5,27% (media 3,9%). L’effetto cumulato di questi rincari ha fatto lievitare i pedaggi negli ultimi cinque anni sulla Milano-Torino del 28,96%, in un periodo in cui l’inflazione totale In Italia è stata del 2,6%. Il ministero delle Infrastrutture giustifica gli aumenti delle concessionarie facendo riferimento agli investimenti che Satap ha sostenuto per i lavori di adeguamento della terza e della quarta corsia, in particolare nel tratto tra Novara e Milano, per i quali nel quadriennio 2013-2017 sono stati spesi 474 milioni di euro. Dell’8,34% di aumento il 6,64% è dovuto alla remunerazione di questi investimenti, che hanno certamente migliorato e reso più scorrevole il tratto ma hanno anche costretto per anni chi lo percorreva a fare lo slalom tra i cantieri. I lavori, che dovevano concludersi prima di Expo, sono stati terminati a giugno 2017. (foto Adico).