Giornata conclusiva a Gorizia sul progetto Isonzo/Soca, un workshop per lo sviluppo delle potenzialità transfrontaliere del Bacino idrico e coordinato dalla Convenzione delle Alpi, assieme al Ministero dell’Ambiente e all’UNECE (Comm.economica dell’Onu per l’Europa). L’iniziativa ha voluto lanciare i lavori per lo studio di un Progetto integrato transfrontaliero, fondato sull’unicità del Bacino dell’Isonzo. La parte del Progetto Nexus Isonzo/Soca è inerente il versante italiano del Bacino del fiume. Il Progetto internazionale Nexus – si concluderà nel 2016 – si prefigge lo scopo di analizzare alcuni bacini fluviali di tutto il mondo, per verificarne le modalità di gestione a livello transfrontaliero e in particolare, per quanto riguarda il corretto utilizzo del bene acqua nei settori dell’ambiente, dell’agricoltura e dell’energia. L’Isonzo è stato prescelto, assieme ad altri sette corpi idrici transfrontalieri al mondo, per le peculiarità che lo contraddistinguono, di natura ambientale ed economica e per il fatto che il suo Bacino interessa due realtà contermini. Si tratta di un Progetto ambizioso – ha detto l’assessore all’ambiente del Friuli V.Giulia  – che mira a valorizzare il partenariato tra i soggetti e gli enti interessati sul territorio; e che intende considerare gli aspetti di natura ambientale, idrologica, alimentare, energetica, conseguenti alla presenza del fiume Isonzo su un vasto Bacino condiviso tra due Paesi vicini: Italia e Slovenia che potrà offrire anche l’occasione per avviare una concreta politica di partenariato con la Slovenia. Il percorso del workshop è stato illustrato da Mike Horwells dell’Università di Stoccolma, esperto del settore. Gli esiti dell’evento, che ha registrato un  confronto di carattere tecnico-scientifico sui vari aspetti considerati dal Progetto, saranno illustrati all’EXPO della Acque, a Venezia, ed esaminati, in autunno, a Budapest.

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